Chiostro dei Teatini, “figli e figliastri”
DETTO TRA NOI – “L’assessore Agnoli ha inibito l’utilizzo dei Teatini agli espositori dell’Antiquariato, sulla base dell’intenzione di destinare il bene ad altro. Senza che ci sia nulla di concreto, dopo 20 anni, sono stati cacciati via: è stato eliminato un mercatino che era diventato una tradizione leccese. In tanti, una volta al mese, si riversavano nel cortile dello splendido Palazzo dei Teatini per ammirarne l’architettura e per curiosare tra le antichità e l’artigianato tipico esposto dai commercianti. Sei associazioni, che esponevano una volta al mese, oggi vengono penalizzate. Ma si fanno figli e figliastri. Infatti, l’unica associazione che può esporre in un contenitore comunale, allo stato attuale, è quella denominata “Mercatini Cantelmo”. Siamo di fronte a un “monopolio associativo”: chi vuole esporre deve aderire a questa associazione. Le Officine Cantelmo, infatti, sono un contenitore comunale, anche se date in gestione a una cooperativa, di cui prima era presidente Alessandro Delli Noci. Dunque, si deve passare da un’unica associazione, che ha in mano il contenitore in questione, pagando 25 euro a esposizione.
Partendo dal dato di fatto che oggi l’unica associazione che può esporre in uno spazio comunale resta quella dei ‘Mercatini Cantelmo, mi sembra che tutta questa operazione abbia un’ispirazione politica. “A pensar male è sbagliato, ma il più delle volte si azzecca”, diceva Andreotti. Si sta facendo, inoltre, il grave errore di ledere la libertà associativa e di non promuovere lo sviluppo di associazioni che fanno crescere l’artigianato salentino. Le Officine Cantelmo hanno meno centralità rispetto ai Teatini, dove passavano tanti turisti e per i fruitori era ormai diventato un punto di riferimento. L’Amministrazione ha dimostrato di non avere una visione: la valorizzazione dell’artigianato, dell’antiquariato e dei prodotti salentini dovrebbe essere un obiettivo centrale. Bisognerebbe destinare a questo tipo di commercio non solo i Teatini, ma anche il Sant’Anna, con esposizioni periodiche e programmate. Che senso ha eliminare un mercatino che attirava tanti visitatori? Che senso ha svuotare questi contenitori per un progetto che non è ancora chiaro? Non sarebbe stato meglio arricchire questo splendido contenitore di nuove attività, anziché svuotarlo?”
Consigliere comunale di Lecce*