Di questo passo gli ambulanti dovranno cercarsi un altro lavoro
Di Luca Russo*
“Il Comune ha ufficialmente dichiarato guerra ai venditori ambulanti, dichiarando di voler impedire il loro esercizio in piazza Libertini. A nulla sono servite le varie proposte e richieste di aiuto pervenute dagli stessi ambulanti. Noi del Movimento in Libertà in questi giorni siamo stati testimoni dei reali malumori e difficoltà che abbracciano queste famiglie. Persone con gravi problemi fisici che pur di guadagnare la giornata, si svegliano la mattina presto , persone che vivono già in uno stato economico precario e che per colpa di queste diatribe stanno subendo un ulteriore calo sulle rendite giornaliere. Cosa prevede questo cambiamento? Semplice. Che vengano allargate le zone della città in cui gli ambulanti non possono nemmeno fermarsi temporaneamente e che gli stessi vengano spostati in un luogo dove i mezzi pubblici sono limitati.
Attraverso lordinanza in oggetto firmata dal sindaco Carlo Salvemini l’Amministrazione ha deciso che il commercio ambulante dove essere vietato in quasi tutto il centro storico. Andando avanti di questo passo nessun ambulante potrà mai vendere nelle piazze cittadine e nellintero centro storico, salvo occasionali festività disposte dallAmministrazione. Non solo. I titolari di autorizzazioni amministrative per il commercio su aree pubbliche in forma itinerante, nelle strade autorizzate non potranno nemmeno stare a piacimento, ma dovranno limitare la sosta a massimo ad unora, dopodiché saranno obbligati a spostarsi in un altro punto autorizzato che sia distante almeno 500 metri da quello che hanno lasciato (e già immaginiamo le notevoli difficoltà per i vigili urbani nel controllare che tutti gli ambulanti si spostino di mezzo chilometro dopo unora di vendita nella stessa zona).
E chiaro che, sottratta la parte più remunerativa del centro Leccese, quella dove cè maggiore affluenza di persone (soprattutto nei giorni di festa), agli ambulanti non resterà altro da fare che chiudere le tende e cercarsi un altro lavoro. La politica locale ha voluto salvaguardare il salotto leccese, come se i negozianti e gli ambulanti fossero cittadini di serie B. Che fine faranno queste persone? Dove dovranno sbattere la testa? E sin troppo facile prevedere momenti di comprensibile tensione non appena la polizia municipale deciderà di far rispettare questa delibera cacciando gli ambulanti dalla città proibita”. Noi ci auguriamo che l’incendio avvenuto ai Box del mercato di Settelacquare sia solo una brutta coincidenza. Se invece dovesse risultare doloso in seguito ai rilievi dell’autorità competente, questo episodio accaduto dovrebbe far riflettere il sindaco Salvemini. Si può ancora tornare indietro e parlare con i cittadini.
*Presidente Associazione Movimenti in libertà