Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione del candidato alla Camera del Movimento 5 Stelle, Michele Nitt:
“Negli ultimi anni, si è consolidata una visione mercenaria dell’arte con un costante disimpegno di risorse. Ciò colloca l’Italia al penultimo posto in Europa per investimenti, pur disponendo di un ricchissimo patrimonio artistico e culturale si investe in questo settore molto meno dell’1% di Pil.
Oggi tutto ciò che non è immediatamente riconducibile a fonte di profitto versa in condizione di grave difficoltà se non di sostanziale abbandono (archivi, siti archeologici, parchi naturali). La tutela del nostro patrimonio viene considerata una fastidiosa incombenza e per “valorizzazione” si intendono quasi esclusivamente “ricavi”.
La precarizzazione ed il mancato riconoscimento giuridico di molte figure professionali dei beni culturali hanno accentuato la cronica insufficienza di risorse, la già grave esiguità di personale e la diffusione di un volontariato selvaggio che, da supporto, ha finito per sostituirsi alle suddette figure professionali.
Il Movimento 5 Stelle riattiverà le direzioni regionali, oggi declassate a segretariati esautorati di autonomia dirigenziale, e le soprintendenze tecniche, attualmente inspiegabilmente accorpate. La valorizzazione non sia più scissa dalla tutela. I musei tornino ad esser concepiti come servizi alla comunità, espressioni del territorio: non solo grandi mostre e imprenditorialità privata (i cosiddetti servizi aggiuntivi vanno gestiti con oculatezza), ma la gestione strategica deve restare in mano pubblica.
Serve reale impegno per la formazione del pubblico e per la diffusione dei valori educativi dell arte. Oggi, l’aumento degli incassi non dipende dall aumento di pubblico, bensì da quello dei costi dei biglietti.”