Pug, nuovo scontro Martini-Salvemini
Passata la buriana, leggasi elezioni amministrative, riprende il duello a distanza sul Pug tra Salvemini e Martini, questa volta a parti invertite. Salvemini, strenuo oppositore del Piano urbanistico generlae la scorsa primavera ora sindaco di Lecce e Severo Martini, ex assessore all’Urbanistica e attuale consiglere comunale di opposizione. Per Salvemini il Pug approntato dalla vecchia Amministrazione Perrone è tutto da rifare. O almeno da rivedere e correggere adeguatamente.
Affermazioni tranchant rilasciate a margine della conferenza stampa di fine anno alle quali replica con forza l’ex numero uno dell’Urbanistica. “Non è vero che il Pug non è stato fermato, ma non era maturo, e che bisogna ricominciare tutto daccapo, alla luce delle carenze del piano stesso. Il Pug era pronto, è stato portato in giunta e approvato ed è stato pubblicato sul sito del comune, offerto alla consultazione dei cittadini che ne hanno potuto prendere visione”.
Quanto ai contenuti è “un Pug tutt’altro che immaturo e carente, visto che era stato approvato dagli uffici tecnici della Regione. Il Pug noi avremmo potuto portarlo in consiglio e approvarlo perché avevamo la forza dei numeri per farlo. Mancava, certo, il parere dell’Autorità di Bacino che avremmo potuto chiedere, è vero, prima, non ascoltando le assicurazioni degli uffici di Bari, ma senza l’ostruzionismo improvviso e molto sospetto degli uffici stessi saremmo riusciti ad ottenere il famigerato parere”. Parere che peraltro arrivò pochi giorni dopo che l’Amministrazione Perrone bloccò tutto e nella quale si diceva che “gli unici rischi idrogeologici in zona erano a Casalabate”, che come è noto non appartiene più a Lecce,
Non manca una disquisizione sulle risorse: “Per pensare a nuovi incarichi e gruppi di lavoro con nuove spese da sostenere bisognerà spiegare bene, non a parole, ma con le carte e con i fatti i motivi seri che possano giustificare una tale decisione per non incorrere negli strali degli organi di controllo della spesa pubblica”.
Quindi l’auspicio finale e un messaggio inviato direttamente al sindaco Salvemini: “Non vinca l’istinto e il calcolo meramente politico di buttare l’acqua sporca con il bambino”
Polemiche e sospetti, insomma, su un Pug che dovrà ridisegnare il futuro urbanistico, e non solo, della città.