Artisti barboni per un giorno
Torna a Lecce Barboni per un giorno, progetto artistico dell’associazione Nasca Teatri di Terra, diretto da Ippolito Chiarello e curato con Marcella Buttazzo, Mariliana Bergamo e Francesca D’Ippolito, che domenica 15 ottobre a partire dalle 19 (ingresso libero) attraverserà le piazze e le strade del centro storico della città.
L’appuntamento è organizzato con il patrocinio del Comune di Lecce, Teatro Pubblico Pugliese, Associazione Nazionale dei Critici di Teatroin partenariato con C.re.s.co. Coordinamento delle realtà della scena contemporanea, Distretto Produttivo Puglia Creativa e in collaborazione con Cool Club, E-city group.
Riportare l’arte tra la gente e creare nuove platee, questo alla base del progetto che giunge alla sua settima edizione; come ogni anno l’attore e regista salentino chiama a raccolta attori, danzatori, musicisti, scrittori, pittori, scultori, performer, invitandoli a esibirsi in città attraverso la modalità del Barbonaggio Teatrale, per condividere un atto simbolico di testimonianza e riflessione.
Negli anni la partecipazione a questo evento è diventata trasversale abbracciando tutte le arti, non solo il teatro e non solo professionisti, ma anche allievi, dilettanti e pubblico. Un unico rito che accomuna tutti nell’atto artistico, per ribadire la necessità della ricerca della bellezza nella sua poliedricità e nelle sue molteplici espressioni. Oltre cinquanta artisti provenienti da tutta Italia coinvolti in questa edizione: Barbara Toma, Gabriella Margiotta, Isabella Careccia, Michele Volpi, Giulio Bellotto, Federica Crispini, Giulia Fanizza, Walter Spennato, Sara Bevilacqua, Daniele Guarini, Antonio Guadalupi, Giulia Fiordaliso, Luana Locorotondo, Giorgia Salicandro, Gianluca Preite, Maddalena Latorre, Serena Guida, Matteo Padula, Chiara Coppola, Angelica Di Pace, Marco Elia, Borbo Leta, Antonio Carelli, Stefania Bove, Manuela Ametta, Fabrizio Tana, Stefano Suppressa, Dario Vadacca, Antonella Sabetta, Tiziana Vaccaro, Vincenza De Vita, Masha Valentino, Ilaria Carlucci, Alberto Cacopardi, Gianfranco Massaro, Daniela Sabato, Roberta Natalini, Cecilia Zingaro, Ludovica Ciardo, Elena Guerrini, Daniela Locuratolo, Sabrina De Mitri, Fabio Fucigna, Emanuela Gabrieli, Valentina Elia.
Una giornata ricca di appuntamenti che prenderanno il via alle 19.00 presso l’Open Space di Piazza Sant’Oronzo con un’assembla pubblica che vedrà la partecipazione di artisti, operatori e pubblico per discutere sul tema “L’arte come bene quotidiano… Artista e lavoratore”, tra gli ospiti Alessandro Toppi – critico teatrale e direttore della rivista online Il Pickwick.it. All’assemblea seguirà la cena-incontro con gli artisti. Alle 21.30 appuntamento in Piazza Sant’Oronzo, e nelle vie e piazze limitrofe, dove avrà luogo il barbonaggio teatrale con le esibizioni degli artisti coinvolti. Gli spettacoli proseguiranno fino a mezzanotte e si concluderanno con un raduno finale in piazza.
Il barbonaggio teatrale collettivo è una modalità di proposta artistica indipendente “dal basso”, nato dall’esperienza dell’attore Ippolito Chiarello attraverso un’azione semplice già compiuta in passato ma ancora necessaria: offrire al pubblico della strada brani di uno spettacolo, venduti “al dettaglio”, su un palchetto di legno. «Un progetto artistico e di vita, un atto d’amore verso il pubblico, un atto politico» che l’attore salentino porta avanti insieme a Francesca D’Ippolito, organizzatrice teatrale e compagna di viaggio che ha seguito l’evolversi di questo movimento.
Nato dal disagio e da un moto di rifiuto per un sistema teatrale chiuso in se stesso, spesso autoreferenziale e legato a logiche di mercato, il Barbonaggio Teatrale è un modo per ripensare il teatro nei suoi processi di scrittura, produzione e distribuzione. Un’esperienza che si è ramificata e arricchita nel tempo, moltiplicandosi con articolazioni inaspettate, una maniera per uscire dai luoghi deputati della cultura e ritornare alle origini di un’arte pubblica e politica, con un diretto contatto col pubblico, ripartendo dalla strada, dalla piazza, dall’idea di agorà. Una modalità oggi riconosciuta anche dalla critica (segnalazione al premio Rete Critica e al Premio UBU nel 2014) e che, dopo 250 città in Italia, tappe a Barcellona, Madrid, Parigi, Londra e Berlino, passando dal palco dei Negramaro, è approdata in Canada nell’autunno 2016.