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Una tre giorni “No Tap”

Il punto fermo dell’iniziativa è far incontrare tutti i comitati che si sono creati nel corso degli anni e, al contrario di come fa Tap, che spezzetta il progetto per eludere gli impatti, si mettono insieme per denunciare il carico complessivo dell’opera su tutte le zone interessate, lavorando con esperti e cittadini comuni“, è quanto ha dichiarato Gianluca Maggiore, portavoce del Movimento No Tap, commentando la tre giorni di dibattiti e tavoli tematici voluta dal Movimento No Tap e dal Comune di Melendugno.
L’iniziativa parte nel primo pomeriggio di venerdì 15 Settembre con una visita attorno al cantiere di San Basilio, con l’avvio dei lavori che proseguiranno per tutto il sabato con incontri tematici nell’oratorio di Borgagne, fino alla realizzazione di una relazione finale prevista per domenica a mezzogiorno.
Non solo pugliesi, ma tante le delegazioni provenienti da tutta Italia, con lo scopo di far sentire le proprie preoccupazioni sulla rete di distribuzione nazionale che si snoderà da Mesagne a Minerbio, in provincia di Bologna.
Intanto il progetto Tap non rallenta, superando il 50 per cento del lavoro necessario per far approdare le tubature a San Foca. “Tap – ha dichiarato Luca Schieppati, managing director – continua a progredire rispettando i tempi e i costi previsti. Siamo quindi in pista per consegnare il primo gas Shah Deniz II nel 2020, portando così una nuova, molto necessaria fonte, nella rete energetica europea. Voglio sottolineare che il nostro progetto è realizzato nel massimo rispetto per l’ambiente. Stiamo anche collaborando con le autorità e con gli stakeholder locali per assicurare che i vantaggi del nostro progetto siano tangibili in tutte le comunità attraversate dalla conduttura”.