Sfruttamento, migrazione e territorio: una Summer School ad Ortelle
Al via a partire da oggi e fino al 7 settembre la VI edizione della “Summer School di Arti performative e community care” che ha come tema conduttore “Innovazione sociale e patrimonio immateriale”. Si affronteranno importanti questioni, quali l’impatto che la nuova configurazione del mondo del lavoro con i suoi processi di automazione ha sulle persone; chi sono i ‘nuovi contadini’ e quali dinamiche collegano terra, sfruttamento e migrazione; in che senso le narrazioni che si sviluppano in un territorio lo performano.
Teatro di tutta l’azione sarà il Salento sud-orientale: si farà base ad Ortelle, nei luoghi pubblici più significativi e di contatto con la sua comunità, Piazza San Giorgio e il Sedile e si farà tappa in altri comuni del Salento per alcune specifiche attività, esperienze ed incontri, come Melpignano, Muro Leccese, Santa Cesarea, Lecce.
La Summer School di Arti performative e community care è organizzata e realizzata da EspérO – Spinoff Unisalento per la ricerca applicata nella formazione, in collaborazione con il Comune di Ortelle e il Centro Servizi Interuniversitario per l’innovazione didattica. Responsabile scientifico è il professor Salvatore Colazzo. Il Coordinamento è a cura della dottoressa Ada Manfreda.
L’edizione di quest’anno è dedicata a due testimoni della cultura popolare, venuti a mancare nel corso di quest’anno: Rocco Ingletto, artigiano di rara sensibilità e Pippina Guida, cantrice dei Menamenamò, preziosa testimone della memoria musicale del Salento.
Ogni giorno momenti-stimolo proporranno i temi della scuola, grazie a docenti, testimoni della comunità ed esperti. Alle questioni messe in campo saranno collegate attività esperienziali e/o laboratoriali e degli approfondimenti a carattere narrativo opportunamente selezionati (uno spettacolo, una lettura, una videoproiezione). Inoltre vi saranno i laboratori espressivo-performativi e quello di scrittura drammaturgica e di preparazione della performance finale di restituzione pubblica. Ai partecipanti viene offerta un’esperienza formativa costruita nell’ottica della educazione reciproca; la possibilità di approfondire le metodologie della ricerca-intervento; l’opportunità di vivere una situazione di contatto e di scambio con le comunità ospitanti, ispirata ai principi della sostenibilità, dell’innovazione sociale e dell’educazione emancipante. Gli allievi che si sono iscritti a questa sesta edizione sono docenti universitari di ambito sociale, dottori di ricerca, dottorandi e studenti universitari e provengono dalla Puglia, dal Lazio, dalla Sardegna, dalla Toscana, dal Molise, dalla Campania. Altro momento importante della Scuola è rappresentato dalla narrazione e documentazione, che quest’anno sarà particolarmente social. La narrazione avverrà infatti attraverso social media, con testi, foto e video, che ciascun partecipante potrà realizzare con i propri dispositivi. La scuola accoglierà e rilancerà i materiali narrativi prodotti attraverso i suoi canali dedicati: il blog http://artiperformative.wordpress.com, che contiene una sezione denominata Diario di Bordo cui i partecipanti potranno accedere con un profilo creato ad hoc; la pagina facebook https://www.facebook.com/summerschoolartiperformative e il profilo Instagram https://www.instagram.com/artiperformative/.
La Summer School si fonda sull’idea che, ai fini di stimolare, nella comunità, pratiche auto-riflessive per l’avvio e il potenziamento delle sue capacità di progettazione, è indispensabile attivare energie creative, appellandosi alle arti performative, quali musica, danza, teatro e alle tecnologie della comunicazione mediale.