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Primarie Pd: Renzi vince facile. Emiliano lo supera nel Salento ma non a Lecce

Vince Renzi, così come era ampiamente previsto. Vince facile l’ex premier superando il 70 per cento dei consensi. Più indietro Orlando ed Emiliano. Si chiudono così le primarie del Pd. Ai seggi si sono recati 1.848.658 cittadini, così suddivisi: Renzi 1.283.389 (70.01%), Orlando 357.526 (19.50%), Emiliano 192.219 (10.49%).

Per il governatore pugliese riesce a spuntarla nel Salento e in Puglia, ma non a Lecce dove l’ex premier ottiene più di duecento voti in più rispetto all’ex sindaco di Bari. Una guerra di posizionamento che potrebbe avere effetti significativi nel capoluogo salentino dove tra poco più di due mesi si andrà alle urne per il rinnovo del consiglio comunale.

In provincia di Lecce, in particolare, Emiliano raccoglie 12.327 voti, superando Renzi, fermatosi a quota 11.588, e Orlando (3.300). Magra consolazione, si dirà, ma il nuovo segretario nazionale del Pd non può sottovalutare, né tanto meno minimizzare, il risultato pugliese e meridionale (“Al Sud siamo oltre il 20 per cento”), gongolano dal Comitato Emiliano. Una partita – quella giocata nelle primarie – a volte aspra, condita da polemiche, come quella innescatasi subito dopo la chiusura dei seggi di Nardò e di Gela, dove la Commissione di garanzia del partito ha deciso ieri di sospendere le operazioni di voto. Un voto che – secondo le truppe di Renzi e Orlandi – sarebbe stato inquinato dalla massiccia presenza di esponenti di destra vicini al sindaco neretino Pippi Mellone. Le schede votate restano subjudice. Ma intanto i rappresentanti del Comitato di Emiliano sono pronti a presentare un ricorso ad hoc.

Insomma, le tensioni tra i dem restano alte anche se Renzi prova a smorzare i toni: Ha vinto tutto il Pd”. E ancora: “Oggi abbiamo fatto qualcosa di straordinario, la democrazia è la possibilità di scegliere, grazie ai volontari, chi vi ha preso in giro non vi conosce. Il primo grazie ad Andrea Orlando e Michele Emiliano”.

Prossimo step domenica domenica 7 maggio, giorno in cui l’assemblea nazionale del Pd provvederà ad eleggere formalmente il nuovo-vecchio segretario, Matteo Renzi.