E ora a scendere in campo contro la Tap, o il tubo del gas come l’ho ha definito l’e premier Mattero Renzi, è un oncologo di chiara fama. E’ stata la presidente della Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori), Marianna Burlando, a comunicare con una nota, le motivazioni dietro all’esasperato gesto del medico salentino Giuseppe Serravezza, responsabile scientifico della Lilt, che da ieri pomeriggio è in sciopero della fame e della sete per manifestare contro la riapertura del cantiere Tap.
Già da tempo è ben nota la posizione contraria della sezione provinciale Lilt nei confronti del progetto Tap, ritenuto di impatto sanitario negativo sul territorio salentino già pesantemente coinvolto da una significativa incidenza di malattie oncologiche.
Nella nota si legge inoltre che «la decisione estrema delliniziativa intrapresa dal dottore Serravezza, ha questo significato, richiamare i decisori e quanti possono fermare Tap ad evitare altri danni alla salute con riduzione e sensibile perdita della qualità di vita delle popolazioni locali. Nel contempo — concludono – tramite questo comunicato stampa confidiamo di raggiungere i vertici del Paese e portare loro le motivazioni delliniziativa estrema messa in atto dal dottore Serravezza, medico oncologo di indubbio valore umano ed etico professionale che, ancora una volta di più, difende strenuamente e in prima persona il valore della salute e della vita, pure a rischio della propria integrità fisica».
intnto la tensione resta alta. Oggi vibrante protesta davanti alla Prefettura di Lecce da parte dei manifetanti che si oppongonio alla realizzazione del gasdotto, mentre un altro gruppo di attivisti a San Basilio ha impedito l’accesso agli operai che avrebbero dovuto ripristinare la recinzione del cantiere distrutta nei giorni passati.