Sarà il ventinovenne Matteo Centonze a guidare la lista di Cpi alle amministrative
Lecce, 21 marzo – “Abbiamo scelto la via della coerenza decidendo, ancora una volta, di anteporre il bene degli italiani a ogni altra cosa. La dignità del nostro popolo non si baratta con nessun tipo di accordo elettorale”. A parlare è Matteo Centonze, ventinovenne consulente aziendale e candidato alla carica di sindaco di Lecce per CasaPound Italia. Lo incontriamo presso l’Open Space di Palazzo Carafa, a margine della conferenza stampa nella quale Cpi lancia ufficialmente la sua candidatura.
Quali sono le ragioni che hanno spinto CasaPound a scendere in campo con una propria lista?
Crediamo che il nostro operato, in ambito sociale e culturale, debba essere veicolato in campagna elettorale dalle stesse persone che si spendono quotidianamente per portare avanti le nostre attività. Non mi riferisco solo ai militanti di Cpi Lecce, ma anche a quelle decine di simpatizzanti che dedicano buona parte del loro tempo libero a sostenere le nostre iniziative.
L’ufficializzazione della tua candidatura segue quella di altre città italiane nelle quali Cpi s’impegna al voto. Quali sono i motivi alla base di questa scelta?
Crediamo che non sia più tempo di delegare ad altri l’onore e l’onere di governare le nostre città e l’intera nazione. Il voto amministrativo è propedeutico a quello politico: abbiamo iniziato con i consigli comunali, da Bolzano a Lamezia abbiamo eletto al momento otto consiglieri, arriveremo presto anche in Parlamento.
Cosa vi contraddistingue dalle altre liste e perché un cittadino leccese dovrebbe votarvi?
Siamo l’unica, vera, espressione della cosiddetta “politica dal basso”, quella partecipata, vissuta in prima persona 365 giorni l’anno. Non abbiamo alle spalle partiti, fondazioni, sindacati, blog gestiti da società di comunicazione. In lista avremo professionisti, studenti, disabili, artigiani: ognuno con le proprie peculiarità ma messe al servizio di un progetto organico, una visione della città che parte dall’esperienza diretta, non dallo studio a tavolino di una Lecce immaginaria, distante dalla realtà. Non rappresentiamo i salotti buoni, siano quelli della borghesia conservatrice o della sinistra progressista e radical chic. Non siamo gli avatar di una pseudo rivoluzione virtuale. Siamo CasaPound Italia, siamo gli italiani che non si arrendono.
A Lecce, come in altre città italiane, le vostre iniziative hanno suscitato spesso polemiche. Quali reazioni vi aspettate all’annuncio della candidatura?
In questi otto anni di attività di Cpi Lecce abbiamo subito contestazioni, aggressioni, sabotaggi, calunnie. Non ci ha fermato nulla, poiché la fede nelle nostre idee e l’amore per il nostro popolo sono più forti di ogni cosa. Anche questa candidatura susciterà reazioni scomposte, e le affronteremo col sorriso, come sempre. Del resto, quando vedi persone di mezza età sbraitare per cercare di vietare una conferenza organizzata da ragazzi delle scuole superiori, solo perché questi ultimi militano nel Blocco Studentesco (associazione studentesca di CasaPound N.d.A.) ti rendi conto che è solo questione di tempo. Non è lontano il giorno in cui chiuderanno i rubinetti dei finanziamenti pubblici a queste associazioni finto solidali: a quel punto si scioglieranno come neve al sole, e saranno destinate all’oblio, senza che nessuno le rimpianga.
In chiusura, tre parole per definire CasaPound.
Una terribile bellezza!