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Fuori Luogo.Un laboratorio per sentirsi a casa

 

Cos’è casa? Quando ci si sente a casa? È questo il tema che il progetto “Fuori Luogo” – al via da martedì 21 marzo all’Ammirato Culture House di Lecce – vuole indagare e su cui vuole riflettere.
Un primo appuntamento (ore 19, partecipazione libera su iscrizione), per costituire il gruppo di studio per la creazione di uno spettacolo con la coreografa italo-olandese Barbara Toma in un percorso che proseguirà nei prossimi mesi negli spazi del centro culturale leccese.
Fuori Luogo è “cabaret contemporaneo del corpo e dei suoi abitanti”, un laboratorio che si concentra sul concetto di casa come luogo fisico o metaforico per scoprire quelle storie che possano aiutarci a riflettere sul nostro presente partendo dal corpo, dal sentire e dal vissuto dei singoli partecipanti. Il lavoro ha a che fare con la possibilità di un incontro: dare a coloro che partecipano la possibilità di incontrare il proprio corpo e quello degli altri, incontrare diverse culture, diverse generazioni, storie diverse.
“Danzare e lavorare insieme, divertirsi e condividere storie, gesti e pensieri, crea un forte senso di comunità e di adesione ad uno scopo comune” dice Barbara Toma “realizzare la messa in scena in luoghi non convenzionali pone l’accento sulla riqualifica e la scoperta della nostra storia e del nostro presente attraverso gli spazi urbani e privati e porta a momenti di comunità allargata: il quartiere, la città, la società civile. Questo laboratorio si prefigge di attivare percorsi di partecipazione e coesione sociale, combattere gli stereotipi e i pregiudizi e generare un cambiamento positivo per una concezione “altra” sia della vita che dell’arte, a partire dalla nostra casa, i nostri luoghi quotidiani di vita e lavoro, di pensiero e del sentire. La danza è contagiosa e crea benessere, e siamo profondamente convinti che è dal contagio che può nascere una rivolta culturale”.
Il laboratorio è aperto a chiunque abbia qualcosa da dire e ami il teatro e la danza, non solo ad addetti ai lavori ma anche a chi non ha mai danzato, a tutti coloro che desiderano fare un’esperienza diversa e sono curiosi di sapere cosa si prova in scena, a chi ha voglia di mescolarsi, alle persone anziane interessate a condividere un’esperienza con i più giovani, e viceversa, a chi si sente straniero in casa sua e a chi la casa non ce l’ha più, a chi la sta ancora cercando… a tutti coloro che non credono sia possibile far danzare chiunque.

Barbara Toma si è laureata ad Amsterdam in Nuova danza e Coreografia presso la School for New Dance Development; dopo aver lavorato come danzatrice in diversi progetti in Olanda, Germania, Austria e Italia. Tra le sue creazioni: “Kruda” (2001), “Dood” (2003), “Giacomogiacomo” (2004), “Freedom” (2006), “Orbata” (2007), studi per ritratti “#1.Gianna” (2009), “Plurale Femminile” (2010), “Le ferite che mi somigliano” (2010) e “Io non dormo” (2011). Nel 2006 fonda l’associazione culturale Robabramata. Nel 2008 vince DE.MO./Movin’UP promosso dal GAI e partecipa al Festival Internationale parole d’Aiuex (Camerun) con lo spettacolo Freedom. Dal 2009 danza per la compagnia Aldes di Roberto Castello. Insegna regolarmente composizione coreografica, improvvisazione e tecnica contemporanea in diversi ambiti. Dal 2006 è impegnata anche con il progetto formativo “Facciamoci riconoscere”. Ha insegnato in scuole a accademie in Italia e all’estero. Dal 2016 è coordinatrice e insegnante presso AMA (Accademia Mediterranea dell’Attore). Nell’ambito dell’improvvisazione vanta collaborazioni con musicisti come: William Parker, Matthew Shipp, Luca Venitucci, Fabrizio Puglisi, Gianni le Noci, Alberto Fiori, Cesare dell’Anna, Jeroen Kimman, Eugenio Sanna, Michael Vatcher, Filippo Monico, solo per citarne alcuni. Ha all’attivo collaborazioni artistiche con: Ippolito Chiarello, Milena Costanzo, Aldo Cassano (Animanera) , Titta Cosetta Raccagni, Anna Redi, Ambra Senatore, Katie Duck, Marcella Fanzaga, Masako Nouguchi, David Fernandez, Paola Bianchi. Ha ideato e curato presso il CRT Teatro dell’Arte di Milano il “Festival Internazionale della Nuova Danza- Short Formats”, nel 2005 “The Survival kit”, nel 2006 “The invisible power kit” e nel 2011 “Running Out of culture”. Dal 2007 al 2014 lavora presso il teatro PimOff di Milano, prima come responsabile della programmazione danza e poi come direttore artistico di tutto il teatro. Il suo lavoro lascia il segno e trasforma il PimOff in un vero e proprio punto di riferimento per la danza e il teatro di ricerca a Milano.