Contava vincere e così e stato, ma quanta fatica! Il Lecce parte male e finisce in gloria dopo aver rischiato grosso. Al Ceravolo di Catanzaro finisce due a uno per i salentini al termine di una gara spigolosa, rimessa in piedi nella ripresa quando finalmente il Lecce ha deciso di mettere da parte i fronzoli e giocare a pallone.
Si comincia al piccolo trotto. Il Lecce giochIcchia. Sterile e improduttivo il possesso palla che alla fine del primo tempo sfiorerà il 60 per cento. Molti tocchi a centrocampo ma nulla più. Colpa di una manovra lenta e di un gioco lineare, senza particolari sussulti. Pacilli non prova mai l’uno contro uno, Doumbia sbaglia l’impossibile, Tsonev sembra un Ufo, Arrigoni e Mancosu non incidono. Un primo tempo inguardabile insomma per il Lecce. Eppure, nel grigiore generale, dopo appena 3 minuti Doumbia si divora una rete dopo aver saltato con facilità il suo diretto avversario. Cinque minuti dopo ancora il francese si fa bloccare sul più bello. Al 25° ci prova Pacilli da fuori, niente da fare. Poi all’improvviso la difesa giallorossa si addormenta e Prestia sceglie il tempo giusto e incorna comodamente da pochi passi. La reazione del Lecce non c’è, anzi pochi minuti dopo ancora un brivido in area salentina. Unico sussulto al 40° con Caturano, anticipato in extremis da Sirri.
Nella ripresa il Lecce parte subito forte ancora con Caturano che prova una volée senza fortuna. Ma il Catanzaro si difende bene: grande intensità e grande densità sul rettangolo verde. Doumbia ha la palla buona all’11° ma si addormenta al momento del tiro. La gara entra nel vivo. Due giallorossi finiscono sul taccino dell’arbitro nel giro di pochi minuti. Poi Padalino si gioca la carta Costa Ferreira, appena arrivato dall’Entella. Il pareggio arriva al 24° al termine di una splendida azione Doumbia infila il portiere. Il Lecce ora ci crede. Il pressing del Catanzaro diventa meno asfissiante anche per via della buona condizione fisica dei giallorossi. Passano sette minuti e il Lecce ribalta la gara: Lepore di testa fa secco il portiere calabrese. Il resto è pura accademia. Il Catanzaro non ha più la forza di reagire. Per Mancosu e compagni è un gioco da ragazzi controllare la partita e portare a casa i tre punti. I giallorossi non mollano la vetta e raggiungono il Matera lasciandosi alle spalle Foggia e Juve Stabia.