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Smontare il filobus? Se ne parla nel 2035

Non sarà possibile la rimozione definitiva del filobus prima del 2035. Questa è la notizia che giunge da Roma dopo l’approfondimento richiesto dal ministro ai suoi uffici a seguito dell’incontro con il Sindaco Salvemini del 5 ottobre scorso.

Il mutuo acceso dal Ministero dei Trasporti per la copertura della sua parte di finanziamento dell’opera presenta come scadenza il 2035, e fino alla scadenza del mutuo, dunque, il comune non dispone della proprietà dell’opera e quindi non può decidere liberamente cosa farne.

In quell’incontro il ministro Delrio ha fatto anche presente il pericolo di incorrere in una procedura per danno erariale nel caso si fosse proceduto a rimuovere pali e fili prima dell’estinzione del mutuo, aggiungendo anche che ciò non impedisce, in ogni caso, di sospendere l’esercizio della filovia a fronte di una certificazione scientifica della sua insostenibilità economica, dell’impossibilità di migliorarne le performance per il raggiungimento degli obiettivi che i progettisti dell’opera si erano prefissi e del danno che essa provoca alle casse comunali.

“Il dilemma che siamo chiamati a gestire e risolvere – dichiara il sindaco Salvemini – riguarda il paventato rischio di danno erariale legato allo smantellamento, che può eventualmente impedirci di interrompere e rimediare all’esistenza di un danno certo e continuato. Siamo dunque chiamati a verificare se e nei confronti di chi verrebbe disposta l’inchiesta da parte della magistratura contabile, considerando che, evidentemente, non vi è alcuna intenzione di esporre al rischio di una condanna per procurato danno amministratori che non hanno responsabilità alcuna rispetto ad un’opera della quale sono chiamati a gestire le conseguenze e che intendono adoperarsi per rimuoverle. Occorre verificare se e a quali condizioni il filobus può essere ripensato per garantire gli obiettivi per cui è stato finanziato, progettato, eseguito e messo in funzione vale a dire 13.000 passeggeri al giorno, circa 1.000 negli orari di punta e 800.000 chilometri annui. I dati attuali, però, ci parlano di una media di 650 passeggeri al giorno e di 250.000 chilometri. É evidente che a fronte di questi numeri serve una expertise che metta nelle condizioni di accertare se, alle condizioni date, quei numeri – i soli che consentono di considerare l’opera al servizio della comunità – potranno mai essere raggiunti e come”.

Il fatto che il filobus rappresenti un danno permanente per la città è oggi un’idea condivisa da tutte le componenti politiche cittadine.

Sula vicenda filobus si è espresso anche Mauro Giliberti: ” Visto che la Regione non riconosce i costi del filobus e lo finanzia in termini di servizi minimi come un normale autobus, si spenga il sistema filoviario e lo si sostituisca con autobus ecologici. Con meno risorse si avrebbe una frequenza doppia e si potrebbero trovare le risorse per costruire parcheggi.”