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Sanremo 2022: non crederai ai cambiamenti

Quindi state dicendo che è sempre stato possibile fare un Festival di Sanremo che non durasse 8 ore? E che addirittura alle 23.59, possono esibirsi tutti gli artisti in gara?

Nonostante lo shock iniziale, questo è il primo grande cambiamento avvenuto al Festival di Sanremo 2022. Abbiamo sfrondato il superfluo. Si può fare meglio? Certo che sì, ma si sa, una volta ascoltate tutte le canzoni sul resto ci si può dormire sopra.

Un Festival “green” nel senso che tutto è verde, anche le polemiche. Per la quota salentina della serata ricordiamo che l’architetto dei fiori Michele Plati, ha vinto il concorso floreale Bouquet Festival di Sanremo 2022 e sono suoi gli allestimenti floreali dell’Ariston e la creazione dei mazzi di fiori offerti agli ospiti.

Quella di ieri è stata una serata piena di lacrime, nel senso che Amadeus, Gianni Morandi e Damiano dei Maneskin si sono commossi in diretta. Cosa non è cambiato? Sicuramente Achille Lauro che tenta (abbastanza invano) di stupire con un coro gospel e un battesimo all’ultimo minuto (a quanto afferma il cantante, una “rinascita” nel giorno del compleanno della madre). Ma con un testo così blando, la confezione appariscente non basta (e poi sembra che Lauro porti sempre la stessa canzone a Sanremo).

A proposito di cambiamenti, quello in stile di Noemi ha sicuramente ripagato, divina nel suo abito rosa. La quota balletto su TikTok ce la regala La Rappresentante di Lista mentre Mahmood e Blanco emozionano e si portano in cima alla classifica. Tra i migliori Morandi e Michele Bravi (che hanno anche fatto felici i giocatori del Fantasanremo), mentre Massimo Ranieri sembrava teso, ma ha dimostrato sempre tanta classe ed eleganza.

Il rosa “mortadella” di Dargen D’Amico e i suoi ritmi dance, ci hanno un po’ riportato nelle calde estati degli anni ’90, Rkomi invece ci ha ricordato che non abbiamo l’età ed Ana Mena ci ha confuso con il tormentone neomelodico. Non vi chiederemo se vi è piaciuto il suo vestito, sappiamo già la risposta. Confusione è quella provata di fronte al megafono di Giusy Ferreri, mentre una gradita sorpresa è stata la voce calda di Yuman, il vincitore di Sanremo Giovani.

Messe da parte le canzoni, come è andato lo spettacolo? Fiorello ci ha dedicato un lungo momento di comicità non troppo giovanile, e troppo qualunquista per essere ascoltato davvero con attenzione. I Maneskin ci hanno ricordato perché hanno avuto così tanto successo in soli 11 mesi. Potevano giocare facile e cantare l’hit “Beggin” o il nuovo singolo “Mamma Mia”, invece hanno scelto “Coraline” che è una canzone intima e a cui sono molto legati, e la passione si è vista tutta.

Un graditissimo Hozier ospite a sorpresa con i Meduza, ci ha fatto distrarre dal siparietto con Frassica e Roul Bova. Matteo Berrettini si è confermato un giovane campione di cui andare fieri, anche se avremmo preferito sentirlo parlare di più. Il vero tasto dolente è stato il modo in cui hanno intervistato Ornella Muti: perché scegliere di fare l’elenco degli uomini importanti che ha conosciuto, mentre potevamo parlare di lei? Non è sbagliato il concetto, cioè ricordare dei grandi artisti scomparsi, ma sarebbe stato carino sapere qualcosa su di lei.

La quota meme è stata abbastanza rispettata, ma niente di eclatante come negli scorsi anni, a parte lo splendido abito di Orietta Berti (un po’ rosa con le spine, un po’ corallo, un po’ Pokémon).

 

Non ci resta che aspettare la seconda serata, sperando che la benedizione della mezzanotte continui.