“Dallo stato di degrado disumano(una discarica a cielo aperto)alla sofferenza dei commercianti che operano li.
Dalle difficoltà dei residenti che quotidianamente corrono il pericolo di un mancato soccorso da parte dell’ambulanza in caso di emergenza ai disagi recati alla Parrocchia di Santa Maria della Porta e a tutta la comunità.
Non da meno inoltre sono i danni recati alla circolazione stradale nel quartiere San Pio.
È giunto in momento di dire basta !
Quanto descritto è tristemente realtà , realtà quotidiana in quel rione di periferia.
Ogni volta è necessario il caos mediatico per far
sì che qualcosa si smuova.
Sono servite commissioni itineranti , Consigli Comunali e denunce a mezzo stampa per ottenere che l’urbanistica completasse il suo iter e poi che i Lavori pubblici deliberassero la realizzazione dell’opera. Non era tutto però ,rimaneva un ultimo “piccolo” dettaglio : il reperimento dei fondi necessari.
In data 28 maggio 2021 protocollai quindi una mozione proprio per invitare il sindaco a procedere con la variazione di bilancio , avendo lui tenuto per se quella delega, senza la quale l’opera non si sarebbe potuta fare.
In risposta fui invitato a ritirare la proposta con il pubblico impegno da parte sua di adoperarsi al fine di reperire le risorse necessarie per dare avvio ai lavori già nel 2021.
Lo feci per buonsenso , convinto che mettendo da parte la polemica politica si avrebbe avuto un riscontro concreto in minor tempo.
Forse mi sbagliavo perché sono passati quasi 4 mesi da quel giorno e nulla ancora è stato fatto.
I soldi necessari non c’erano e ad oggi non sono ancora stati stanziati.
Che cosa sta aspettando, un incidente forse ? Oppure una catastrofe ambientale? (cosa già parzialmente già in atto in quell’area)
O siamo in attesa del momento più giusto per fare il “taglio del nastro”? E in caso quale sarebbe ?
I denari per via Pellico non c’erano quel 28 maggio 2021 e non ci sono ancora oggi, ma nelle more la gente continua a soffrire e a subire danni economico e sociali ingenti.
Centinaia di miglia di euro sono stati spesi per i ricorsi nella vicenda balenerai o per i monopattini, così giù per citare due fulgidi esempi di investimento di denaro pubblico di un comune in pre-dissesto , ma per quel tratto di strada che è una vera emergenza , no.
Non c’è criterio, non c’è morale “da buon padre di famiglia” come piace invece predicare solo a parole al capo del Governo, non c’è senso delle priorità e delle vere emergenze per la città.
Via Libero Grassi, più comunemente nota come via Silvio Pellico deve essere riaperta.”
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