L’Arpa promuove lo splendido mare neretino
NARDO’ – Arpa Puglia giudica “eccellente” la qualità delle acque di balneazione lungo la costa neretina. Nel consueto bollettino, elaborato sulla base dei campionamenti e dei risultati analitici del quadriennio 2016-2019, l’agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell’ambiente ha proceduto a classificare lo stato di salute delle acque pugliesi, confermando l’ottimo stato di quelle neretine. I monitoraggi sono avvenuti in nove siti fissi: sorgente delle Quattro Colonne, Santa Maria al Bagno, Santa Caterina, Torre dell’Alto, Torre Uluzzo (due), Torre Inserraglio, Sant’Isidoro e Torre Squillace.
L’Italia ha recepito la Direttiva europea 2006/7/CE sulle acque di balneazione, prevedendo due parametri microbiologici (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali) e la frequenza di campionamento mensile nell’arco della stagione balneare (da aprile sino alla fine di settembre) secondo un calendario prestabilito. Le acque vengono classificate sulla base degli esiti di quattro anni di monitoraggio, secondo la scala di qualità: scarsa, sufficiente, buona, eccellente. I valori limite per ogni singolo campione corrispondono a 200 UFC/100ml per Enterococchi intestinali e di 500 UFC/100ml per Eschirichia coli. La classificazione avviene dalla stagione balneare 2010.
Lungo la costa di Nardò i campionamenti svolti da Arpa Puglia hanno riscontrato valori dei due parametri uguali a zero o molto prossimi allo zero. I monitoraggi, quindi, confermano un basso carico antropico lungo la costa neretina.
“Siamo contenti del verdetto di Arpa – commenta l’assessore all’Ambiente Mino Natalizio – che è una buonissima notizia da un punto di vista squisitamente ambientale. Le acque lungo la nostra costa, infatti, si confermano in ottima salute e con un carico antropico assolutamente accettabile. È chiaro che sotto il profilo turistico questa è una stagione balneare che ha delle premesse di estrema incertezza, perché l’emergenza sanitaria inciderà non poco sull’estate e sul sistema economico che si regge sull’estate stessa. Speriamo che l’evoluzione dell’epidemia ci permetta di salvarne almeno una parte”.