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Caso tute cinesi: “Senza marchio CE, ma perfettamente funzionali”

BARI – “Le tute acquisite dalla Cina, consegnate con il volo aereo del 7 aprile, sono le stesse utilizzate dal Governo cinese per combattere la pandemia Covid-19 a Wuhan, ma anche nel resto del Paese ed in altri luoghi nel mondo. Si tratta di dispositivi di protezione individuale prodotti per il mercato cinese, che rispondono a standard (GB 19082-2009), sovrapponibili a quelli europei (EN 14126 per cat. 4-5-6). Tanto è stato relazionato dai tecnici incaricati per gli aspetti di sicurezza sanitaria nell’ambito della struttura di supporto per l’emergenza Covid-19 costituita dalla Regione Puglia”. La precisazione arriva da Mario Lerario, dirigente della Protezione civile regionale.

C’è di più. La mancanza del marchio CE, dovuta ad evidenti motivi geografici (le tute non erano originariamente destinate all’esportazione e solo la richiesta della Regione Puglia e l’accordo con il Governo Regionale del Guandong le ha rese disponibili) è superata dalle disposizioni di emergenza adottate nel contesto emergenziale dalla Protezione Civile ed anche dalle stesse Raccomandazioni della Commissione Europea 2020/403 del 13 marzo 2020 “sulle procedure di valutazione della conformità e di vigilanza del mercato nel contesto della minaccia rappresentata dalla COVID-19”. In tale documento si dà atto della “possibilità che gli Stati membri autorizzino deroghe alle procedure di valutazione della conformità”. E  inoltre, “anche i Dpi o i dispositivi medici privi della marcatura CE potrebbero essere valutati e far parte di acquisti organizzati dalla autorità competenti degli Stati membri, purché sia garantito che tali prodotti siano resi disponibili unicamente agli operatori sanitari”.

In buona sostanza – aggiunge Lerario – le tute acquisite sono identiche a quelle che ordinariamente sarebbero state disponibili sul mercato regionale e nazionale per la gestione della pandemia, ma che a causa dell’emergenza in corso non sono in alcun modo disponibili sul mercato regionale e nazionale.

Pertanto, stante la totale mancanza di dispositivi di sicurezza ed in particolare di tute di protezione per il personale sanitario, e verificata l’impossibilità di reperire tali materiali in Italia e neanche in Europa come è noto, si è determinata una situazione estrema di necessità ed urgenza. In detto contesto l’Unità di Crisi della Regione Puglia ha inteso operare secondo buon senso, disponendo la distribuzione delle tute protettive che, a parte l’aspetto formale della mancanza del marchio, rispondono pienamente alla funzionalità richiesta”.

Il numero uno della Protezione civile pugliese sottolinea che “immediatamente sono state avviate le procedure formali presso l’Inail per ottenere il riconoscimento dei Dpi, ed è stato  richiesto ai tecnici e consulenti della struttura di supporto di effettuare ogni ulteriore test di verifica. Ad ogni buon conto le tute di protezione sono atte a ridurre il rischio e proteggere gli operatori sanitari e la loro mancanza avrebbe creato alti rischi per il personale o in alternativa avrebbe bloccato completamente le attività sanitarie. Le tute arrivate dalla Cina in Puglia sono state inviate in una certa quantità anche alla Protezione Civile Nazionale per fronteggiare la carenza in altre regioni d’Italia”.