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“Sto bene, contro di me una gogna mediatica”

LECCE – È il tema di queste ore, come è inevitabile che fosse. Il primo caso di Coronavirus nel Salento ha fatto scattare paura e psicosi, provocando un giro di notizie, spesso infondate. A fare un po’ di chiarezza sulla vicenda ci ha pensato il diretto interessato, il signor Luigi, intervenuto in diretta telefonica nel corso della trasmissione Tr News Talk, condotta da Giuseppe Vernaleone. L’uomo, un parrucchiere per donna di Aradeo, conferma di essere ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’ospedale “Santa Caterina Novella” di Galatina: “Io sto benissimo, ma sono stato sempre bene. Non ho mai avuto difficoltà respiratorie, né sintomi di tosse, eccetto domenica qualche leggera linea di febbre”. 

Il signor Luigi cerca di ripercorrere le tappe, che lo hanno poi ricondotto a casa, nella “sua” Aradeo: “Sono andato in Lombardia, precisamente tra Milano ed Arese – comune nel milanese – sabato 22 febbraio, per poi spostarmi un paio di giorni a Como. Sono rientrato nel Salento lunedì 24, con il volo Ryanair da Bergamo a Brindisi. Avendo sentito qualcosa in giro, ho avvisato il 112 al mio rientro. Mi hanno detto che se avessi avuto sintomi, avrei dovuto avvisare”. 

Durante la trasmissione di Telerama, l’uomo conferma di non aver avuto mai sintomi “al contrario di quanto affermano tutti questi scienziati su facebook”. 

Luigi ha confermato dunque di essersi recato in Lombardia, un giorno prima che scoppiasse l’emergenza coronavirus in Italia, nel comune di Codogno e negli altri comuni, che oggi costituiscono la cosiddetta zona rossa. 

Ma ha voluto smentire le “dicerie” girate in queste ore attraverso i social e whatsapp compreso. Ad ogni buon conto ha confermato di essersi recato ad una festa, nella serata di sabato 29 febbraio: “Non sono stato ad una festa della pentolaccia, tanto meno ho mangiato una pizza in un locale galatinese. L’unica cosa a cui ho partecipato è stata una festa privata, di fronte alla mia abitazione, sabato sera”. 

Alla domanda se si sentisse colpevole di ciò che è accaduto, l’uomo ha riposto così: “Mi sento colpevole, probabilmente perché mi sono informato nei giorni scorsi. E’ vero, ho un profilo facebook, ma nei giorni fuori da casa, non l’ho utilizzato. Credetemi, mi voglio scusare. Ritengo di avere la coscienza a posto, ovviamente non è stata una situazione voluta da me. Se dovesse esserci un secondo caso ad Aradeo – ha continuato – in un certo senso potrei sentirmi responsabile. Ma, come detto dai medici, chiunque potrebbe avere già il virus e non accorgersene. Se non fosse stato per il mio malore avuto, nessuno avrebbe avuto la percezione della presenza del coronavirus”.  

Delle affermazioni (condite talvolta da insulti) ricevute in queste ore, molte delle quali infondate, il parrucchiere aradeino preferisce non parlare, ma porge un invito: “Forse dovremmo stare un po’ tutti calmi, per non creare allarmismo. Ora, l’unico pensiero che ho è rivolto ai miei figli, che non meritano di subire questa gogna mediatica”.