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Lecce, la maturità che lascia da parte la storia

Sarà un duello di nervi quello che dovranno affrontare da qui al termine della stagione regolare il Lecce e il Catania. Entrambe le squadre hanno vinto di misura, disputando gare non belle sul piano del gioco, ma che alla fine hanno portato ai tre punti. Ma se i giallorossi hanno l’attenuante di aver incontrato una delle formazioni più in forma del girone e di aver giocato su di un terreno indegno per la terza serie nazionale, il Catania ha manifestato molti punti deboli al cospetto di una buona squadra, la Virtus Francavilla, ma che, soprattutto in trasferta, lascia al quanto a desiderare sul piano delle prestazioni.

I giallorossi, invece, hanno fatto capire, una volta per tutte, che hanno metabolizzato il passaggio dalle alte sfere del calcio italiano alla periferia più profonda, disputando una gara saggia e risolvendola nel momento più opportuno. Merito, senza dubbio, del lavoro di un tecnico, Fabio Liverani, arrivato in sordina e che sta stupendo anche i palati più fini, alternando concretezza e bel gioco. L’allenatore romano alza ogni giorno di più l’asticella di ciò che vuole dai suoi e non fa sconti a nessuno, cambiando i titolari in base al lavoro svolto durante la settimana.
Gare come quella di Rende in altri anni si sarebbero perse o pareggiate, dando la colpa a mille fattori, invece questo Lecce pensa al concreto e ha dalla sua più frecce a disposizione. Il gol vittoria, infatti, è arrivato nuovamente da palla ferma, a dimostrazione di un lavoro certosino da parte del tecnico e del suo staff che porta tutti gli uomini di movimento ad essere pericolosi per la porta avversaria.
La gestione di queste prime 18 gare con Liverani è al di sopra di ogni aspettativa con ben 12 vittorie e 6 pareggi con una media di 2,3 punti a gara. Se il Lecce dovesse proseguire su questo passo potrebbe toccare gli 83 punti, un punteggio che garantirebbe quasi certamente la promozione diretta.
Il Lecce, quindi, deve continuare a seguire il suo allenatore anche se da qui al 6 maggio dovessero esserci momenti di difficoltà. Questa è una squadra che non è stata costruita per ammazzare il campionato, ma ha trovato nel timone del tecnico quella spinta in più per trasformare buoni giocatori in un potente collettivo.
Ora sotto con il Catanzaro, dove proprio Liverani ha iniziato a plasmare il suo Lecce proponendo il 4-3-1-2, ormai un vero marchio di fabbrica dei giallorossi. Probabilmente domenica ci sarà Tabanelli, un centrocampista che nelle ultime stagioni ha visto poco il campo, ma che ha qualità degne della B. Il ragazzo, che ha giocato la prima parte di stagione a Padova, è più simile come caratteristiche ad Armellino e questo potrebbe far pensare che stia arrivando nel Salento al posto del tanto atteso Selasi. Di conseguenza non è escluso che possa arrivare ancora qualcuno per il ruolo di trequartista, certamente un “under” visto che Tabanelli andrebbe a completare la lista degli “over”. I nomi di Hraiech del Carpi e Sbrissa del Cesena (che ha rifiutato il trasferimento al Foggia per via delle vicissitudini societarie) sono due profili che andrebbero a pennello per completare una rosa che nelle prossime 14 gare dovrà sbagliare il meno possibile.