Via Brenta, Adriana Poli Bortone: “Non ho mai preso un euro”
LECCE – Sei anni. E’ questa la richiesta del pm nei confronti dell’ex sindaco di Lecce e attuale assessore comunale a Matera, Adriana Poli Bortone, l’ex consigliere giuridico di Palazzo Carafa, Massimo Buonerba, l’imprenditore Pietro Guagnano, legale rappresentante della Socoge, l’ex dirigente del servizio finanziario del Comune di Lecce Giuseppe Naccarelli, e il funzionario e agente della Selmabipiemme, Vincenzo Gallo. La vicenda è quella della compravendita dei palazzi che ospitano il Tribunale Civile, in via Brenta, con la formula del leasing applicata dal Comune di Lecce. Secondo il pubblico ministero in questa operazione avrebbe favorito l’imprenditore Guagnano. Le accuse a vario titolo per gli imputati sono di peculato tentato e consumato e abuso d’ufficio:
In una lettera aperta ai leccesi Adriana Poli Bortone spiega le sue ragioni e si dichiara innocente: “Cari cittadini, apprendo la notizia della richiesta di sei anni da parte del pm per la storia di via Brenta e il mio pensiero va subito alla mia famiglia e a tutti voi. Mi domando cosa penserete voi di me. So che ancora quando cammino per strada molti di voi mi abbracciano e mi ricordano con affetto. Ecco è a questo che voglio pensare in questo momento. Sono certa di aver lavorato con coscienza e senza risparmiarmi mai per 9 anni. Credo di aver consegnato ai miei successori una città migliore di quella che avevo ereditato. So che se qualcuno ho arricchito, è stata la mia città e sicuramente nessun affare ho concluso nel mio interesse. Mai. In nessun tempo e in nessuna circostanza. Confido nella magistratura e so che, anche se la verità processuale, a volte può essere molto diversa dalla verità effettiva, mai nessuno potrà dimostrare che io mi sia arricchita di un solo euro. Nei nove anni di amministrazione da me guidata, mi sono fatta amici e nemici, ma l’unica cosa che oggi conta è che mi senta a posto con la mia coscienza, nei confronti di voi cittadini, della mia città e della mia famiglia”.
E’ stata chiesta l’assoluzione invece per l’ex assessore al Bilancio del Comune di Lecce, Ennio De Leo e per l’amministratore delegato della Selmabipiemme, Maurizio Ricercato e per il dirigente della stessa società Fabio Mungai.
La prossima udienza è n programma il 19 gennaio 2019. Il Comune di Lecce (rappresentato dall’avvocato Andrea Sambati) si è costituito parte civile e la Selmabipiemme si sono costituiti parte civile.