Le poesie di Stefano Donno tradotte in Ungheria
LECCE – Esce nella traduzione di Zalàn Tibor, con la cura grafica di Fàbian Istvan, la post-fazione di Halmai Tamàs, e la cura redazionale di Attila F. Balàzs, Sàndor Halmosi, Pàl Dàniel Levente, la raccolta di poesie di Stefano Donno, dal tiolo Inferni Post Umani (Poszthumàn poklok) per i tipi di AB ART Kiadò.
Scrive Laura Garavaglia (poetessa e Presidente della Casa della Poesia di Como) nel suo intervento critico per l’edizione italiana di prossima pubblicazione per i Quaderni del Bardo Edizioni: “Un libro di poesie che è la narrazione in versi di un’apocalittica visione dell’era post-umana, definita in modo significativo “Inferno”. Venti poesie, tutte numerate, come venti brevi capitoli di un romanzo, ciascuno dedicato a un ambito delle più avanzate tecnologie in un crescendo di visioni inquietanti che sembrano preannunciare lo stravolgimento totale, la nullificazione del mondo e dell’esistenza umana. Ciò che rende affascinante e originale questo libro è che il poeta Stefano Donno ha scelto di scrivere le prime quattordici poesie in lingua inglese, la lingua della tecnologia, ma in quartine i cui versi sono spesso in rima alternata o baciata: sembrano alleggerire in tono ironico temi tanto difficili da affrontare, in particolare scegliendo il linguaggio della poesia.
In questo libro dunque l’autore esplora, con competenza e con la capacità che la parola poetica ha di risvegliare le coscienze di tutti noi, “narcisisti intorpiditi”, parafrasando Marshall McLuhan, uno dei quesiti più affascinanti, attuali e inquietanti del presente, che già il geniale matematico britannico Alan Turing aveva posto pubblicando nel 1950 l’articolo Computing Machinery and Intelligence sulla rivista MIND, aprendolo con questa domanda: “I propose to consider the question, “Can machines think?”. I rapidi sviluppi che questo ambito della tecnologia ha avuto soprattutto a partire dai primi anni duemila ad oggi impongono di fermarci a riflettere, in silenzio, lontano dal frastuono. Quel silenzio da cui sgorga, acqua vivificatrice, la poesia.”
Saggi di Stefano Donno sono apparsi su Generazioni – nuova serie, trimestrale di cultura, scuola e società (anno XVIII, numeri 1-2/ 3-4, Lecce, 1998); YIP – Yale Italian Poetry, volume V – VI (Yale University, New Heaven, U.S.A., Yale University Press, 2001 – 2002); Frammenti di Filosofia Contemporanea III (Villasanta / MB, Limina Mentis Editore – 2015). Suoi articoli e interventi critici sono apparsi tra gli altri su La Gazzetta del Mezzogiorno, Stilos, Poesia, L’Immaginazione, L’Unità, Nuovo Quotidiano di Puglia, Leccesera, Cyrano Factory