LECCE – Buone nuove per quanti soffrono di disturbi del comportamento alimentare. È l’ex reparto di Emodinamica al piano terra dell’ospedale Vito Fazzi, lo spazio individuato dall’Asl di Lecce per ospitare il centro di ricovero per i casi gravi di Dca, i disturbi del comportamento alimentare che richiedono cure h24. A darne l’annuncio è stato il consigliere regionale Paolo Pagliaro che aveva seguito da vicino la vicenda portandola all’attenzione della Commissione consiliare. Si potranno attivare 9 posti letto, secondo quanto ha riferito il direttore amministrativo Tedeschi oggi in Commissione Sanità, nell’audizione convocata dal presidente Vizzino. “Notizia – sottolinea Pagliaro – che conferma la volontà di realizzare a Lecce – dove già da oltre 25 anni opera un’equipe specializzata nel trattamento multidisciplinare dei disturbi alimentari – il primo reparto ospedaliero per acuti sub intensivo pubblico in Puglia. Ma, intanto, si sono persi altri due anni per la ristrutturazione dei locali e l’attivazione del centro extra ospedaliero e di riabilitazione post acuti, che dovrebbe sorgere al piano superiore degli attuali ambulatori e day service nell’ex Ospedale Psichiatrico di Lecce. È qui che opera l’equipe diretta dalla dottoressa Caterina Renna, che accoglie pazienti provenienti dalla Puglia e da altre regioni”. A confermarlo è stato un genitore oggi in Commissione: dal Veneto si è trasferito vicino Lecce per poter seguire da vicino il percorso di riabilitazione di sua figlia, che soltanto nel centro DCA dell’ex Opis ha trovato l’approccio terapeutico giusto, in grado di accompagnarla fuori dal tunnel dell’anoressia. “Questo centro ambulatoriale, però – afferma Pagliaro – ha bisogno di più personale e di una ristrutturazione complessiva. Il piano presentato oggi in Commissione prevede costi per un milione di euro, ed ho sollecitato l’assessore Palese a reperire subito queste somme, necessarie per mettere in sicurezza e riqualificare gli ambienti al primo piano che furono ristrutturati in modo scellerato e non a norma dieci anni fa : senza ascensori e senza scale di sicurezza, con infiltrazioni di umidità al soffitto. Uno spreco di denaro pubblico che grida vendetta e sarebbe utile conoscere le responsabilità.
La Regione investa su Lecce per farne un centro DCA di rilevanza nazionale che può consentire una mobilità attiva, ponendo fine ai viaggi della speranza a cui sono costretti i nostri ragazzi che soffrono di questa malattia devastante, che colpisce in età sempre più precoce e che trascina nella disperazione anche le famiglie. Un calvario che costa disagi e spese indicibili, e dai 250 ai 350 euro al giorno alle casse della Regione”.
“Cercare di salvare i ragazzi affetti da DCA – conclude il consigliere regionale – è una vera emergenza sanitaria, molto sottovalutata. Quello di Lecce, se potenziato secondo i piani, può diventare un centro di eccellenza nazionale per la cura di questi disturbi. Ed è per questo obiettivo che continueremo a lottare, al fianco degli operatori sanitari , dei ragazzi e delle famiglie che in loro hanno trovato un punto di riferimento insostituibile”.