LECCE – Molti di noi guardano il cielo distrattamente. Pochi altri invece lo scrutano per conoscere i segreti dentro cui è risiede l’autentica sostanza dell’esistenza di cui siamo ignari latori. Chi lo osserva con queste rare modalità supera spontaneamente i parametri abituali perché possiede una qualità che la maggioranza non ha: il dialogo con l’infinito, di conseguenza si spinge oltre le limitazioni dell’io.
C’è chi li chiama poeti. E chi invece idealisti. È giusto così, perché la loro disposizione è varcare gli estremi dei tempi e dei modi ordinari per accedere nelle sedi straordinarie nelle quali dimora il versante perfetto e misconosciuto dell’umanità.
Mariagrazia Toscano, nata a Novoli ma residente a Lecce da tempo, giornalista, scrittrice, autrice del romanzo “Lecce sparita”, animatrice instancabile di iniziative a carattere culturale, nella mattina ventosa e gelida di domenica 5 febbraio del 2023 ha lasciato la vita terrena.
Personalmente le sono debitore di tante cose. Prima tra tutte l’amicizia che mi regalò e che continua tuttora sia pure su piani diversi ma certamente non meno concreti di quello attuale. Quindi le sono grato per avermi offerto spicchi di luce che credevo eclissata. E inoltre le riconosco sinceri momenti di spensieratezza spesso addolciti da riflessioni sul come, sul quando e sul senso del nostro percorso.
La incrociai brevemente anni fa proprio in uno dei tanti salotti culturali di cui era entusiasta animatrice perdendola di vista per ritrovarla a distanza di qualche anno in circostanze analoghe.
Fu lei in più occasioni a sollecitare la promozione dei miei romanzi. E fu sempre lei ad attivarsi in tal senso, per me e per tanti altri scrittori, cercando per ognuno le sedi più idonee. E fu ancora lei, Mariagrazia Toscano a illustrare al pubblico libri di verseggiatori, saggisti e romanzieri. La poesia. Lo studio. L’analisi. L’erudizione. L’esplorazione della realtà in tutte le sue più recondite sfaccettature per Mariagrazia erano, mi correggo, sono la vita.
Adesso se ne è andata. Non per sempre: perché il nulla è l’errato retaggio di chi si accontenta dell’apparenza. Si resta quando si lascia un ricordo indelebile: perché la memoria è il contenitore nel quale depositiamo per sempre pensieri ed azioni capaci di indicarci un percorso diverso. E Mariagrazia queste di tracce ne ha lasciate parecchie. Si resta perché l’intera presenza è un’opera in fieri. Si resta perché qualcuno offre per il piacere di dare senza chiedere nulla in cambio. Si resta perché l’amicizia non è un esercizio di adeguamento al mondo ma il mondo che si adegua ai sentimenti eterni che danno vita alla vita. Mariagrazia non ti scorderò mai!”
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I funerali di di Mariagrazia Toscano saranno celebrati lunedì 6 febbraio alle ore 16, nella Chiesa di San Lazzaro
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