TARANTO – Acciaierie d’Italia con una nota odierna inviata a 147 aziende dell’appalto comunica la sospensione del rapporto lavorativo di forniture e prestazioni d’opera “prevedibilmente fino al 16 gennaio 2023, oppure fino all’anteriore data prevista” dai contratti stipulati.
Nello specifico,si legge sempre nella comunicazione rivolta ai medesimi soggetti, ogni azienda dell’appalto destinataria della comunicazione dovrà abbandonare la fabbrica entro lunedì 14 novembre “decorso tale termine sarà inibito ogni accesso in stabilimento”
“Dopo la comunicazione odierna di sospensione attività – ha detto il Segretario generale UILM Davide Sperti – per quasi 150 aziende degli appalti in Acciaierie d’Italia, la situazione è drammaticamente peggiorata.
Per la UILM non c’è più tempo d’aspettare. Lunedi 14 novembre avevamo già organizzato con tutte le altre sigle sindacali, e con i parlamentari ionici, un incontro per fare il punto della situazione. Ascolteremo senz’altro i parlamentari ionici che interverranno all’evento monotematico di lunedì ma, per quanto riguarda la UILM e la UIL,nella stessa giornata proclameremo azioni di protesta immediate.
Non staremo a guardare inermi il funerale dell’intero territorio”.
“Dopo questa agghiacciante decisione – ha tuonato il Coordinatore UIL di Taranto Pietro Pallini – cos’altro attende il Governo? Non c’è altro tempo da perdere.
L’incontro dilunedì 14 non può certo essere un ventaglio di intenti, nel senso che da questo momento, c’è un’unica strada da percorrere: disinnescare la bomba sociale che si prepara e quelle che potrebbero essere le reali ricadute di tutto ciò.
Ci rivolgiamo, dunque, ai parlamentari e al Governo affinché da subito si avvii ogni azione tesa a evitare il de profundis di una comunità già in ginocchio e che non sarà spettatrice di ulteriori sfregi nel ginepraio delle umiliazioni”.