OTRANTO – Otranto è la città più orientale d’Italia, laddove il Sole si affaccia sul nostro Paese. E’ città simulacro, è luogo plasmato dall’incontro delle culture in cui una storia plurimillenaria si è stratificata rendendola un mosaico unico, frammenti di tempi e di spazi diversi che qui si ricompongono e trovano sintesi. Otranto è, dunque, la risposta più solida storicamente fondata a una domanda pressante e ineludibile dell’oggi: la domanda di inclusione, condivisione, dialogo tra culture. Queste, di fatto, le premesse della candidatura a Capitale italiana della Cultura 2025, di un progetto corale che parte da lontano, espressione di una comunità per cui la cultura non è solo eredità del passato, ma risorsa per costruire il futuro.
Lavoro di squadra – Il Comune di Otranto ha partecipato al bando del Ministero della Cultura per la candidatura a Capitale italiana della Cultura 2025. Un gruppo di lavoro dell’Università del Salento, coordinato dal professor. Fabio Pollice, Rettore, in partnership con il Comune di Otranto, Assessorato alla Cultura, ha coadiuvato nella progettualità esecutiva il team degli esperti, partecipando alla redazione del programma di candidatura. Un lavoro, quindi, attento e innovativo, supportato metodologicamente da Promo PA Fondazione, impegnata nei processi di modernizzazione della Pubblica Amministrazione e da Luciano Schito, team manager culturale.
Otranto 2025 è una candidatura di comunità, risultato di un percorso partecipativo che l’ha portata a riscoprire la propria identità e a proiettarla nel futuro, ben oltre l’orizzonte della stessa candidatura, seguendo la propria vocazione, ponendo la cultura al centro della propria visione di sviluppo. Una comunità che abbraccia l’intera Terra d’Otranto di cui la città è da sempre espressione e sintesi.
Oggi, 7 ottobre, all’Auditorium del Museo Sigismondo Castromediano a Lecce, si è svolta la conferenza stampa di Otranto Capitale italiana della Cultura 2025. Erano presenti Francesco Bruni, Assessore alla Cultura del Comune di Otranto; Fabio Pollice, Magnifico Rettore dell’Università del Salento, e Luciano Schito, coordinatore del Dossier di candidatura.
Nuova offerta culturale – “Dopo la fine della prima fase della redazione del dossier – spiega Francesco Bruni, Assessore alla Cultura del Comune di Otranto – si deve passare ora a un sostegno ancor più convinto del percorso della candidatura in ragione della qualità del progetto redatto insieme all’Università del Salento, che delinea scenari molto rilevanti per la futura programmazione culturale della Città di Otranto. In effetti, per la prima volta, la nostra città si è dotata di una progettazione di largo respiro e di lungo periodo, che potrà orientare tutta l’offerta culturale del nostro territorio nei prossimi anni. Sarà molto importante che questo percorso sia ancor di più accompagnato e realizzato con tutti gli attori istituzionali – a cominciare da Unisalento e Camera di Commercio, che hanno creduto da subito nell’iniziativa – e dagli stakeholders coinvolti nella fase di progettazione. Siamo convinti, infine, che il dossier abbia tutte le carte in regola per superare il prossimo step e traguardare la fase finale del bando”.
Patrimonio culturale – “Un progetto di comunità, è così che può essere sinteticamente descritta – aggiunge Fabio Pollice, Magnifico Rettore dell’Università del Salento – la candidatura di Otranto a Capitale italiana della Cultura 2025. Una comunità che reinterpreta se stessa, il proprio patrimonio culturale, mettendolo al centro di un progetto di sviluppo che travalica i confini stessi della candidatura per costruire una visione di lungo termine a cui possa ispirarsi l’agire individuale e collettivo. E così Otranto, mosaico di culture, sotto la guida dell’Università del Salento, ha prodotto un mosaico di idee: un progetto organico e condiviso che guarda al futuro mettendo in valore il passato”.
Un piano strategico – “Il Dossier di candidatura nella sua narrativa progettuale – conclude Luciano Schito, , coordinatore del Dossier di candidatura – compartecipata con i cittadini, gli Enti e le Istituzioni, ci rivela un modello innovativo di pianificazione condivisa: un Piano Strategico omogeneo, in cui le convergenze tra il pubblico e il privato sono il vero punto di forza di questa candidatura. Perché all’autorevolezza e all’autenticità delle idee si aggiungono la forza e la volontà di realizzarle insieme. Perché alle competenze e alla sensibilità di tutto il gruppo di lavoro si uniscono la conoscenza scientifica e l’umiltà del confronto dialettico, dove contano le buone idee e non i ruoli”.
Un mosaico di progettualità con tre linee-guida:
Otranto officina di creatività; Otranto faro culturale; Otranto ecosistema culturale.
1) Officine di Creatività. L’officina, come luogo del fare, impegna la città a consolidare il suo ruolo di laboratorio multiplo e dinamico per le arti e i saperi che negli spazi eletti ad accoglierli si raccontano e si ibridano, costruendo sempre nuove sintesi, nuove prospettive.
Otranto Creative Hub: incubatore di imprese culturali e creative. Al fine di promuovere la creazione di iniziative imprenditoriali nell’ambito del settore dell’industria culturale e creativa, Palazzo Melorio diventerà un incubatore in grado di ospitare sino a 15 start-up, costruendo, quindi, ad Otranto un centro di promozione di imprese, funzionali allo sviluppo dell’offerta culturale e alla valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale.
Hydruntum Fab Lab. L’obiettivo di questa azione è quello di promuovere l’artigianato artistico e agroalimentare come espressione della creatività e dell’identità territoriale, rinsaldando la relazione di reciprocità che lo lega al turismo.
Otranto Art Lab. L’azione intende promuovere la creatività artistica nelle sue diverse manifestazioni, sia promuovendo queste forme di creatività tra le giovani generazioni (azione in collaborazione con le scuole), sia accompagnando giovani talentuosi nello sviluppo della propria sensibilità artistica attraverso un’attività di orientamento e formazione.
Otranto AiR (Artists in Residence). Le residenze artistiche sono interpretate come uno mezzo per favorire la creatività e l’ibridazione espressiva, facendo del territorio un luogo di mediazione e di produzioni culturali. Gli artisti in residenza, oltre alla produzione di opere a fini espositivi, svolgeranno attività di divulgazione e formazione aperte a diversi target, in particolare giovani e persone in condizione di fragilità e vulnerabilità.
Laboratorio e Scuola di Placetelling. Il progetto prevede la realizzazione di un laboratorio permanente di placetelling, di narrazioni di luogo, dove attraverso il coinvolgimento della comunità locale si lavorerà alla costruzione di una narrazione partecipata, in modo da rafforzare l’identità territoriale. Sarà realizzato un laboratorio narrativo e una scuola, così da insegnare agli operatori turistici a raccontare il territorio e le sue specificità culturali. Sarà realizzato un archivio della memoria otrantina, un Museo di Comunità, dove verranno raccolti materiali vari donati dalla comunità per raccontare la propria storia e quella del territorio.
Laboratorio di tecnologie e linguaggi per la musealizzazione del patrimonio archeologico. Pensato come uno spazio creativo permanente per la progettazione e sperimentazione di modalità innovative di narrazione digitale e fruizione museale del patrimonio archeologico, il laboratorio, allocato presso Masseria Cippano, presenterà le culture della Terra d’Otranto, crocevia del Mediterraneo antico, dalla Preistoria al Medioevo. Attraverso le tecniche dello storytelling esperienziale ed emozionale, sarà narrata l’identità culturale collettiva di questo territorio ricorrendo a tecnologie innovative e linguaggi specifici per il patrimonio culturale e archeologico.
Casole: la storia al futuro (le pietre, i libri, la lingua). Il progetto si propone di dar vita a una biblioteca digitale che consenta la fruizione del patrimonio librario di Casole (condividendo quanto già digitalizzato e proseguendo la digitalizzazione di ciò che non è ancora disponibile). Per il 2025 si realizzerà una grande mostra all’interno del Faro di Palascìa che possa restituire al pubblico la grande importanza dei beni dell’antica abbazia facendo uso di strumenti di realtà virtuale aumentata. Palazzo Melorio, invece, ospiterà il centro multimediale, le cui attività saranno diffuse all’interno dell’Unione di Comuni della Grecìa Salentina.
Mosaico creativo collettivo: una tessera per la cultura. La realizzazione di un grande mosaico collettivo, costituito da tessere collocate da residenti o turisti che vogliano contribuire alla sua realizzazione, nonché da altri soggetti collettivi come scuole, associazioni che decidano di curarne una specifica sezione, diviene momento e luogo di condivisione, metafora della cultura come costruzione collettiva.
Carmelo BENE culturale. L’intervento prevede la realizzazione di uno spazio reale e virtuale per la fruizione dei contenuti dell’Archivio Carmelo Bene conservato presso la Biblioteca Bernardini di Lecce e attualmente in fase di digitalizzazione.
Marchio territoriale “Terra d’Otranto”. L’azione consiste nella creazione di un marchio d’area per valorizzare le produzioni tipiche del territorio e legarle all’attrattività turistica. Sarà sostenuto da un’azione di networking del tessuto produttivo e porterà ad un rafforzamento dell’immagine del territorio e delle sue produzioni.
Mediterraneo Remix. All’interno del programma di Otranto 2025, una grande attenzione sarà portata alla cultura musicale. In seno all’azione saranno sviluppati numerosi progetti: Music Innovation Hub, Patrimonio musicale di Terra d’Otranto, Homo religiosus, ATLANTIDE MUSIC, Teatri di tradizione, Laboratorio creativo e performativo sulla musica tradizionale e le danze della cultura mediterranea, G-Metauniverso, suoni e musica dei pianeti (Installazione video-sonora impiantata presso il Faro di Punta Palascìa che consentirà di ascoltare il movimento degli astri e dei corpi celesti trasformandoli in musica, secondo l’affascinante teoria pitagorica), Osservatorio permanente per l’industria musicale del Mediterraneo, Medimex – Otranto e un programma di concerti si apre con Robert Plant il 1 gennaio 2025.
2) Otranto. Faro Mediterraneo. Il Faro, elemento guida per antonomasia, si manifesta concretamente nel faro e nelle torri che costellano il profilo costiero della Terra d’Otranto, ma qui è metafora di programmi che suggellano l’unione tra la città e ciò che è all’orizzonte e oltre: iniziative che valorizzano e ampliano realtà culturali già in essere e ne creano al contempo di nuove, con un’attenzione particolare all’arte e alla creatività come strumenti di integrazione e di crescita del dialogo interculturale.
Approdo dei popoli. L’azione si sostanzia nella costituzione di un’officina permanente di cittadinanza attiva e plurale, in cui le esperienze migranti possano trovare uno spazio di rappresentazione e interazione con il territorio, uno spazio di socialità aperto che ospiti esposizioni, ma anche libri e giornali stranieri, corsi di lingua e tradizioni popolari, una “biblioteca degli oggetti” che possono essere messi a disposizione su prenotazione. L’evento di spicco dell’agenda dell’officina, in collaborazione con altri enti ed istituzioni, sarà il festival “L’alba dei popoli”.
Umanità migrante – Sabir Festival. Il Sabir Festival vuole rappresentare un’occasione per riflettere su alternative e pratiche innovative di contrasto alle discriminazioni e al razzismo e per la giustizia sociale, offrendosi come spazio di riflessione, dialogo e testimonianza, dando voce ad associazioni, movimenti e organizzazioni sociali del Mediterraneo.
Otranto Film Lab. L‘Otranto Film Lab riunisce una serie di esperienze e nuove progettualità che faranno di Otranto un punto di riferimento per la cinematografia nazionale e internazionale. Tra i progetti per Otranto 2025 si propongono: Otranto Film Fund Festival, EGO – East Gate Otranto, Rassegna cinematografica “Per un canone del cinema italiano – Dal reale al fantastico”, Cinema blu – Autism Friendly Screening, Otranto 2025 New Generation and Cinema, Rassegna di cinema “Otranto Regione dell’Anima”.
Premio internazionale per l’arte inclusiva. Si tratta di un premio volto a selezionare, attraverso una call internazionale, le migliori iniziative per fare dell’arte un elemento di inclusione sociale e uno strumento di integrazione.
Architettura Ambiente Agricoltura – Biennale del Mediterraneo. Una mostra-evento in cui sarà importante esprimere i valori culturali che ci uniscono piuttosto che quelli che ci dividono. Portare l’attenzione al Sud dell’Europa è un segnale importante per spostare il baricentro del dibattito verso quei luoghi più sensibili del nostro Continente. La Biennale consentirà un confronto tra tendenze architettoniche e, soprattutto, sulle soluzioni volte ad accrescere la sostenibilità delle infrastrutture e degli insediamenti. Sarà altresì l’occasione per la diffusione delle buone prassi in architettura.
Regata delle tre nazioni. Il progetto prevede l’organizzazione di una regata di richiamo internazionale che valorizzi la regione turistica transfrontaliera del Canale di Otranto, comprendente il Salento, l’Epiro e le Isole Ionie e l’Albania meridionale, creando un esempio di regione turistica transfrontaliera multietnica e interculturale.
Campus interculturale. Si vuole realizzare a Otranto un centro sull’interculturalità in cui far convergere ed interagire i giovani studenti delle Università del Mediterraneo. Attraverso la rete Unimed verranno selezionati annualmente 30 studenti/ studentesse interessati a frequentare un percorso teorico-applicativo sull’interculturalità con un focus specifico che verrà definito anno per anno.
Incontro mondiale del Terzo Teatro – Scuola internazionale di antropologia teatrale. L’Incontro mondiale del Terzo Teatro farà confluire a Otranto gruppi teatrali da più di 25 paesi del mondo con la realizzazione di seminari, spettacoli e gruppi di studio aperti alla formazione e alla specializzazione. A 50 anni esatti dall’esperienza dell’Odin Teatret nel Salento, Eugenio Barba convoca i gruppi teatrali nati dal percorso dell’Odin e che oggi popolano la scena teatrale in tutto il mondo. L’obiettivo è quello di esplorare un fenomeno teatrale che ha inciso profondamente sulla storia del teatro contemporaneo influenzando non solo il linguaggio del teatro ma le pratiche artistiche e il loro riverbero sulla società. Ripartire dal teatro per parlare del mondo e degli uomini e dei pericoli che minacciano il futuro del pianeta.
Osservatorio geopolitico della regione mediterranea – Festival Giornalisti del Mediterraneo. L’azione mira a creare un Osservatorio geopolitico permanente riferito in particolare alla regione mediterranea e ai rapporti Est- Ovest con un focus di caratterizzazione sulla lettura geopolitica che emerge dai media dei Paesi rivieraschi.
3) Otranto: Ecosistema culturale. – L’ecosistema, equilibrio tra uomo e natura, tra mare e terra, tra realtà e immaginazione. La conoscenza della città, del suo territorio e del suo portato culturale materiale e immateriale è la chiave per ricostituire un ecosistema sostenibile nel presente e nel futuro, attraverso l’educazione alla sostenibilità e all’esperienza multiculturale di un territorio oggi più consumato che vissut.
Underwater experience. L’azione propone percorsi subacquei alla scoperta della biodiversità marina per una fruizione sostenibile del patrimonio naturalistico del tratto di costa idruntino del Parco Naturale Regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, hotspot internazionale di biodiversità che caratterizza le alte falesie rocciose verticali.
Corridoi ecologici integrati. Sarà costituito un centro di educazione ambientale che svolgerà anche funzioni di centro visite per orientare turisti e residenti alla scoperta della natura otrantina che individuerà e attrezzerà due fondamentali percorsi escursionistici: il percorso interno (green belt) alla scoperta dell’interno idruntino con raggio di collegamento lungo la Valle dell’Idro; il percorso costiero (blue belt) che accompagnerà il visitatore alla scoperta dell’arco costiero nella varietà delle sue falesie.
Ecoapp per fruizioni immersive. L’azione consiste nello sviluppo di un applicativo che consenta attraverso un device, come uno smartphone, di riconoscere la flora del territorio otrantino e di divenire parte di un progetto di citizen science per il monitoraggio dell’ecosistema fondato sui principi della Citizen Science Monitoring.
Otranto augmented tour. L’azione si prefigge di accrescere l’attrattività del patrimonio culturale di Otranto e, allo stesso tempo, di promuovere una fruizione più immersiva e consapevole di questo patrimonio con una narrazione che migliori e arricchisca l’esperienza del fruitore e gli permetta di riappropriarsi della memoria dei luoghi.
Cooperativa di comunità. L’obiettivo di questa azione è dare attuazione alla Convenzione di Faro facendo della comunità otrantina una comunità patrimoniale, portandola cioè a farsi parte attiva del processo di valorizzazione del patrimonio culturale del proprio territorio.
Otranto ospitalità sostenibile (Otranto4Future). Il progetto prevede di offrire alle aziende che operano nel settore della ricettività un supporto informativo, formativo e consulenziale per adottare il sistema di certificazione EMAS attraverso una collaborazione con l’Università del Salento.
Comunità di paesaggio. La principale finalità di questa azione è fare della rigenerazione del paesaggio otrantino colpito dal disseccamento degli ulivi dovuto al batterio della xylella, un progetto collettivo e realizzare iniziative che promuovano l’investimento patrimoniale ed affettivo nel paesaggio come forma dell’abitare.
Imprese sostenibili. Le attività rivolte alle singole imprese spazieranno dalla formazione alla finanza agevolata, dalla consulenza tecnica ai rapporti con i fornitori, affiancando ciascun imprenditore nell’intero percorso di riduzione dell’impatto ambientale e dei costi energetici dell’attività economica e produttiva. L’azione si propone altresì come una fattiva interlocuzione con la PA in progetti più ampi che riguardano l’intera comunità.
Food experience in Terra d’Otranto. Evento per addetti ai lavori e appassionati (chef, uomini di sala, imprenditori e comunicatori), darà visibilità ai prodotti agroalimentari e alle eccellenze pugliesi nel campo dell’enogastronomia. L’evento FoodExp sarà un contenitore stimolante di attività, con un programma di talk, approfondimenti, degustazioni, pranzi stellati, wine tasting e Show Cooking. L’appuntamento per tutto il mese di ottobre 2025 è in programma presso i fossati del Castello Aragonese, strutture ricettive, masserie e il Pastaporto, che sarà un contenitore dedicato alla pasta in cui proporre una ricca offerta culturale e ricreativa con un calendario stagionale che si integrerà a quello della città. Il Pastaporto sarà Brand Identity e luogo fisico attivo e aperto tutto l’anno (da ottobre 2025); custode della tradizione culinaria della pasta fresca, avvicinando soprattutto le nuove generazioni a questa nobile tradizione. Si terranno seminari in collaborazione con Università, CNR, imprenditori agricoli, chef, professionisti e aziende che operano nel settore; saranno inoltre organizzati laboratori manuali ricreativi all’interno e all’esterno delle RSA e RSSA del territorio. Il Pastaporto sarà caratterizzato da una forte connotazione digitale e contemporanea e sarà dotato di istallazioni multimediali immersive ed interattive.
Nell’anno di candidatura saranno inoltre rafforzati gli eventi ricorrenti di Otranto, anche grazie a percorsi di capacity building dedicati agli organizzatori.