Omicidio Via Montello, ergastolo per De Marco
LECCE- Ergastolo. È questa la sentenza definitiva emessa in mattinata dal Tribunale di Lecce per Antonio De Marco, l’infermiere tirocinante, originario di Casarano, che nel settembre 2020 uccise con circa settanta coltellate Daniele De Santis ed Eleonora Manta. La coppia di fidanzati fu trucidata dall’allora ventunenne nella sua abitazione in Via Montello a Lecce. Un fatto di cronaca che sconvolse la comunità leccese e non solo, per la crudeltà e per il movente: pura e semplice invidia da parte del killer verso quei due giovani belli e innamorati.
De Marco era l’ex inquilino di De Santis, che fino a qualche settimana prima di essere ucciso, aveva affittato al suo omicida una camera proprio all’interno di quella casa, in seguito diventata teatro di un crimine tanto feroce quanto assurdo, per poi chiedergli di lasciarla poichè aveva intenzione di trasferirsi in quell’appartamento con la sua Eleonora. Ciò che colpì all’epoca fu anche il profilo dell’assassino, che nella sua sbadataggine aveva lasciato qualche indizio sparso sulla scena del delitto, facendosi riprendere, seppur con il viso nascosto, dalle telecamere della zona. Una persona taciturna, introversa e asociale, ma comunque cordiale ed educata. Così veniva descritto De Marco, rappresentato dai legali Andrea Starace e Giovanni Bellisario, da chi aveva avuto modo di conoscerlo. Nessuno dei suoi atteggiamenti sempre così tranquilli avrebbe mai fatto pensare a quello che in realtà il colpevole di quella mattanza serbava dentro: un odio talmente forte da portarlo a desiderare la morte di chi riteneva più felice di lui, progettando tutto nei particolari come si scoprì durante le indagini analizzando i suoi diari.
Gli inquirenti si adoperarono subito per trovare il responsabile dell’omicidio dei due ragazzi e, nonostante la scarse prove a disposizione, riuscirono in breve tempo nell’intento. Ora De Marco dovrà passare il resto della sua vita in carcere, dove, a quanto pare, continua a essere il ragazzo calmo e introverso di sempre.
Foto e video a cura di Annamaria Niccoli