L’uomo venuto dal freddo entra e decide il difficile match contro la Spal nella giornata più calda di questa atipica primavera. I giallorossi sono riusciti a sfatare il tabù spallino che non vedeva in B un successo in casa da 43 anni e ora si possono mettere comodi e aspettare che giochino le altre contendenti alla promozione diretta.
Per la sfida contro l’ex Mancosu, applaudito da tutto lo stadio all’ingresso in campo, sono tre i cambi nella formazione titolare che propone Baroni. Gabriel rientra in porta dopo l’infortunio di Perugia. Gli altri due nuovi innesti sono in difesa con Calabresi e Tuia che riprendono il loro posto nell’undici di partenza.
La gara parte con un brivido, provocato dal colpo di testa di Vicari, lasciato solo in area su di un corner. La sfera per fortuna di Gabriel si perde sopra la traversa. Da quel momento il Lecce prova a fare il suo calcio, ma nei primi dieci minuti di gara non approfitta di qualche svarione della difesa ferrarese.
Poi pian piano la difesa rimaneggiata di Venturato prende le misure all’attacco giallorosso e fino agli ultimi dieci minuti di gioco, Alfonso è chiamato in causa solo su di una conclusione al volo di Coda. Bella da vedere, ma poco incisiva per poter dare grattacapi. Il Lecce in questa fase patisce il miglior dinamismo del centrocampo ospite e non riesce a trovare spazi tra le linee. Cosa che avviene solo al 35’ quando Gargiulo riesce finalmente a fare un passaggio filtrante e Di Mariano si trova a tu per tu con il portiere ospite. L’attaccante avrebbe tutto il tempo di aggirare l’estremo difensore ed invece tira addosso ad Alfonso e l’occasione va in fumo.
Negli ultimi minuti della frazione, il Lecce si fa vedere con più convinzione nella trequarti avversaria, ma il risultato non si schioda e si va negli spogliatoi sul punteggio di parità.
Ad inizio ripresa il Lecce parte a mille e si procura una doppia occasione bomber Coda. I tiri del centravanti sono insidiosi, ma prima è Alfonso a respingere di piede, poi invece la sfera esce a fil di palo.
In questo secondo tempo il Lecce è padrone del campo e l’unico brivido arriva al minuto otto quando i giallorossi perdono palla in uscita e Pinato ha sui piedi l’occasione del vantaggio ospite. Per fortuna di Gabriel la sfera è deviata e finisce di poco fuori.
A quarto d’ora si fa male Tuia e Baroni inserisce Dermaku e Helgason per l’ammonito Blin. Pochi minuti dopo, è il 21’, arriva il gol che sblocca il match. Il marcatore è proprio l’islandese al suo primo sigillo stagionale. Tutto il merito è di Di Mariano che si beve il centrocampo spallino. Palla a Coda che subito imbecca Helgason che è freddo nel realizzare sull’uscita del portiere.
Passato in vantaggio, il Lecce avrebbe la possibilità di raddoppiare in più di una occasione. Prima Hjulmand colpisce male di testa su corner e poi Di Mariano si divora il 2 a 0 al 28’. Helgason recupera palla sulla destra e serve al centro dell’area l’attaccante che colpisce alle stelle da una posizione ottimale.
Negli ultimi dieci minuti la Spal prova a pareggiare e qualche occasione la crea, ma per fortuna dei giallorossi la mira degli spallini è imprecisa. Alla fine il Lecce può festeggiare il terzo successo consecutivo e con 65 punti può puntare con determinazione alla quota 73 che potrebbe bastare per arrivare in A. Una promozione che tutto l’ambiente meriterebbe, non fosse altro per i tifosi, accorsi in quasi 12mila al Via del Mare oggi e che hanno sostenuto la squadra sino al fischio finale.