BRUXELLES – “Tutti i No (di) vengono al pettine, peccato che ci sia stato bisogno di una colossale crisi energetica, aggravata in questi giorni dal conflitto Ucraina-Russia, per rendersi conto di come la demagogia abbia prodotto danni alla Puglia che si riversano sulle tasche dei pugliesi a cominciare dalla tassa sui rifiuti, prima ancora delle bollette di luce e gas.
In questi giorni nel Salento assistiamo a un via vai di camion che non riescono più a conferire il secco nell’impianto Cdr di Cavallino, con costi che per i Comuni sono raddoppiati e che porta i sindaci a rivalersi sui cittadini. La Tari che i pugliesi pagano è fra le più alte in Italia. Il motivo principale è che ad oggi la Puglia non è riuscita a chiudere il ciclo dei rifiuti per mancanza di impianti, in primis i termovalorizzatori.
Quando nel 2005 Vendola si insedi? alla guida della Regione revoc? l’assegnazione di due termovalorizzatori pubblici, che erano stati finanziati e aggiudicati, previsti nel Piano rifiuti durante il mio mandato. Due moderni termovalorizzatori che avrebbero prodotto energia e riscaldamento alle imprese e ai privati e che avrebbero calmierato il prezzo delle bollette che i cittadini pagano. Il risultato sotto i nostri occhi oggi? Dopo quasi 20 anni i rifiuti viaggiano per l’Italia più dei pugliesi. Con un ciclo di rifiuti mai chiuso – anche l’attuale Piano di rifiuti di Emiliano non risolve il problema perché non prevede gli impianti necessari a chiudere il ciclo dei rifiuti. Se poi si tiene conto che la legge prevede espressamente che le Regioni rispettino i principi di autosufficienza e prossimità, va detto che la Puglia non rispetta né l’uno né l’altro.
E’ indubbiamente una questione culturale che penalizza il Sud più del Nord, ma l’Italia stessa rispetto all’Europa dove sono attivi 450 termovalorizzatori e i Paesi più virtuosi nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti ricorrono all’incenerimento con recupero energetico: in particolare Francia e Germania, ma anche Svezia, Danimarca e Norvegia. A Copenaghen per esempio la collina dello sci è un termovalorizzatore a emissioni zero: si tratta di CopenHill, noto anche come Amager Bakke, è una meta molto frequentata dagli amanti dello sport e della natura.
In Puglia esistono solo 2 impianti (privati), uno a Manfredonia e uno a Massafra, e purtroppo la loro capacità di lavorazione annuale non soddisfa le quantità prodotte dai Comuni pugliesi. Con i due impianti pubblici eliminati da Vendola la Puglia sarebbe stata autosufficiente!
Politiche demagogiche e populiste che oggi paghiamo a caro prezzo sia sul piano economico sia su quello energetico. Complimenti a Vendola ed a Emiliano ed a tutti i signor No per il disastro prodotto e per i danni che avremo ancora per anni”.