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Lecce, Strefezza illude, Coda tradisce. Ad Ascoli è solo pareggio

Pareggio giusto per 1 a 1 tra Ascoli e Lecce in una partita che per i giallorossi avrebbe potuto significare il quinto successo consecutivo. La squadra di Baroni c’è andata vicino ai tre punti, conducendo per quasi tutto il match, purtroppo, però, nel secondo tempo ha abbassato troppo il baricentro e così i marchigiani hanno raggiunto il pareggio ad un quarto d’ora dalla fine con il bulgaro Iliev.

Nell’undici titolare di un Lecce con inediti pantaloncini bianchi sotto la maglia a strisce giallorosse, in stile anni ’70, la sola novità è dettata dalla presenza di Helgason a centrocampo. La partita inizia nel migliore dei modi con i salentini in vantaggio già dopo sette minuti. Movimento di Coda a portare fuori zona i difensori centrali avversari e Barreca dalla sinistra può servire Strefezza solo in area che di testa trafigge Leali. Il gol appare un gioco da ragazzi, ma è frutto di movimenti sincronizzati per liberare il brasiliano nel cuore della difesa ospite.

Almeno fino al venticinquesimo del primo tempo c’è una sola squadra in campo con il Lecce che avrebbe anche l’opportunità di raddoppiare con Di Mariano, ma che non riesce a incidere come in altre partite. Nell’ultimo frangente del tempo, invece, si fa vedere anche l’Ascoli, ma i brividi per Gabriel arrivano solo su una punizione dalla distanza di Dionisi nel recupero.

Ad inizio ripresa esce Helgason ed entra Blin, per una squadra più accorta. Purtroppo il Lecce abbassa decisamente la linea di difesa e questo permette all’Ascoli di aumentare in fiducia. Sottil, tecnico marchigiano, manda in campo Sabiri, Fabbrini e iliev che teneva in panchina, trasformando il suo modulo in un 4-2-3-1 super offensivo. Gabriel vede da quel momento pericoli da tutte le parti e prima è fortunato su un colpo di testa di Caligara che prende il montante e poi deve capitolare su di un diagonale.di di Iliev, servito sul filo del fuorigioco.

Nell’ultimo quarto d’ora Baroni si ricorda di avere in panchina altre armi a sua disposizione. Entrano Rodriguez e Olivieri, come forze fresca a supporto di Coda ed è proprio da una ripartenza micidiale che il Lecce avrebbe a dieci minuti dalla fine l’opportunità di ritornare in vantaggio. Coda viene servito da Olivieri e si trova a tu per tu con Leali, ma questa volta il bomber giallorosso tradisce e la sua conclusione viene ribattuta dal portiere avversario. Qualche minuto dopo è sempre il portiere ascolano a dire di no a Coda su di una punizione dal limite dell’area.

Al triplice fischio finale il Lecce può mordersi le mani per due punti persi visto che l’Ascoli, pur dimostrando di essere una buona squadra da zona play-off, ha dimostrato in più occasioni di soffrire l’attacco giallorosso. Purtroppo il pressing alto che aveva caratterizzato i precedenti successi giallorossi è venuto meno per una buona parte di gara. In questo momento il Lecce non può proprio prescindere da tale caratteristica perché non è una squadra impenetrabile quando si schiera tutta dietro la linea del pallone e solo quando riesce a innescare velocemente i suoi attaccanti diventa micidiale in fase realizzativa.