di Anna Grazia Maraschio, Assessora all’Ambiente della Regione Puglia
Secondo l’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, lo smaltimento illegale dei rifiuti in Puglia rappresenta il 28,7% delle infrazioni accertate nel ciclo dei rifiuti sul totale nazionale. Un dato che ci preoccupa, ma che, con un’attenta azione sui territori e un notevole impiego di risorse, stiamo cercando di ridimensionare.
Sono tante le iniziative messe in campo dal mio Assessorato per combattere queste azioni criminali. Il nostro impegno si muove in diverse direzioni: dalla sensibilizzazione dei cittadini all’ausilio ai Comuni, dal controllo del territorio alla rimozione dei rifiuti abbandonati.
Solo negli ultimi tre anni la Regione ha supportato il lavoro delle Amministrazioni comunali con 20 milioni di euro. Voglio ricordare i finanziamenti in favore dei Comuni costieri, quelli dedicati alle aree extraurbane, per non dimenticare la dotazione di sistemi di videosorveglianza.
Molto abbiamo investito, anche con un eccezionale utilizzo di tecnologie avanzate, nel controllo dei nostri territori. Non è un caso, infatti, che la Puglia registri un dato rilevante nella classifica delle illegalità accertate: il monitoraggio dettagliato delle zone rurali mette inevitabilmente alla luce tutta una serie di reati che, altrimenti, rimarrebbero ignoti. Questo accade grazie ad un accordo con le forze dell’ordine – considerato un modello da replicare su tutto il territorio nazionale -, che nel solo 2020 ha rintracciato in Puglia 363 siti sui quali avvenivano sversamenti illeciti e 27 discariche abusive.
Sappiamo, tuttavia che queste attività potrebbero non essere sufficienti per eradicare del tutto il problema, perché quella dello smaltimento illecito è anche una battaglia di cultura. Per questo motivo, come rappresentanti delle istituzioni, abbiamo il dovere di creare, soprattutto nelle nuove generazioni una coscienza civica e ambientale, che sia un investimento per il futuro della nostra meravigliosa terra.