Il Covid ha lasciato il segno nelle nostre coscienze
“L’imminente riapertura delle scuole è dovuta passare dalle forche caudine di dibattiti controversi almeno quanto le misure da adottare. Eppure i nostri ragazzi e i nostri bambini sono dotati di sistemi immunitari fortissimi!
Le statistiche non rivelano, per i più giovani, nessun pericolo di contagio se non in misura percentuale così esigua, pari a qualunque altro incidente possa incorrere ai nostri piccini, come ad esempio una caduta dalle scale!
L’adozione delle mascherine ed il distanziamento sociale hanno provocato in tutta la popolazione un cambiamento epocale. Dopo l’ultimo lockdown, durato un tempo lunghissimo, molte persone si sono chiuse in loro stesse ed è sorta una diffidenza nei confronti degli altri.
Dico cambiamento epocale perché finalmente si stavano riscoprendo ed affermando valori come la solidarietà e la collaborazione, e ci stavamo avviando verso un vivere sociale più umano e più giusto.
Vivere bene con se stessi e con gli altri genera un approfondimento della coscienza di ognuno di noi. D’altra parte siamo figli del “Libero arbitrio“ della tradizione cristiana, fondamento della cultura occidentale, che ci ha fatto sviluppare una coscienza individuale che sta pericolosamente cedendo il passo verso un’omologazione da cui risulta una coscienza che è più una coscienza sociale che una coscienza individuale.
In buona sostanza abbiamo copiato il modello cinese. E in Cina, si sa, nei millenni l’Impero si è giovato di una coscienza più sociale che individuale, avendo da governare un popolo così numeroso. Questo non e’ consono alla nostra cultura di occidentali e men che meno alla nostra natura. Perché gli esseri umani hanno bisogno gli uni degli altri”.