Il Lecce è fragile e ingenuo, perde per 3 a 0 contro la Cremonese e inizia nel peggiore dei modi possibili il campionato cadetto. La squadra di Baroni ha giocato un sufficiente primo tempo, poi è bastato il gol del vantaggio dei padroni di casa ad inizio ripresa per non capire più nulla. E’ sembrato di rivedere quegli errori difensivi dell’era Liverani quando la squadra si gettava in avanti senza logica per recuperare un gol subito. Ed è così che a distanza di quasi vent’anni il Lecce inizia la stagione di B con una sconfitta. Quella volta (torneo 2002-2003) fu la Sampdoria super favorita di quell’anno a battere la squadra di Delio Rossi, questa volta è stata una discreta Cremonese, ben disposta in campo da Pecchia, a infliggere una sonora battuta d’arresto a chi dovrebbe puntare alla promozione.
Eppure il Lecce nel primo tempo avrebbe potuto cambiare la storia del match. La squadra di Baroni ha avuto due grandi occasioni nei primi venti minuti, poi però ha lasciato il campo alla Cremonese. Coda dopo due giri di lancette ha avuto la porta spalancata davanti, grazie ad un prezioso assist di Strefezza. Il bomber però tirava in bocca a Carnesecchi. Al 18’ è Olivieri a dare l’illusione del gol, ma la sua conclusione che termina in rete sugli sviluppi di un corner viene annullata per offside prima dall’assistente dell’arbitro e poi confermata dal Var.
Oltre a questi sussulti iniziali il Lecce non riesce più ad incidere con Coda troppo isolato in fase di ripartenza e con il centrocampo che non attua bene quei repentini cambi di fronte visti in Coppa. La Cremonese, disposta in campo meglio del Parma, dopo il ventesimo diventa padrone del gioco perché attua un pressing che impedisce al Lecce di salire con il palleggio e costringe i giallorossi ad affidarsi a lanci lunghi che lasciano il tempo che trovano. Dall’altra parte Bonaiuto e Valeri sul fronte di sinistra mettono sovente in difficoltà una retroguardia che regge bene soprattutto grazie ad un Tuia che sbroglia almeno un paio di occasioni pericolose.
All’intervallo si va a reti bianche con Baroni che avrebbe il compito negli spogliatoi registrare una squadra che poche volte è riuscita ad essere corta e veloce. Nella ripresa però gli undici giallorossi non hanno la scossa sperata, anzi crollano in quindici minuti. Al 51’ Bonaiuto viene fermato al limite dell’area con un fallo da Hjulmand. E’ lui stesso che si incarica di battere, pallone respinto dalla barriera e pallone che torna tra i piedi del fantasista. Passaggio a Valzania che dal limite trafigge Gabriel.
Baroni prova a cambiare togliendo un abulico Blin e inserendo Paganini in modo da passare al 4-2-3-1. La musica però non cambia, anzi il Lecce si fa infilare per due volte in fotocopia come fosse una squadra di Promozione che non usa la ragione. Il Lecce avrebbe ancora più di mezz’ora per raddrizzare il match ed invece, su due calci d’angolo a favore, i giallorossi si fanno trovare impreparati sulla ripartenza dei padroni di casa e al 25’ la gara è ormai chiusa con i gol di Bonaiuto, bellissimo, e dell’ex Valeri.
L’ultimo spezzone di match è un supplizio per i tifosi giallorossi accorsi allo Zini di Cremone. Baroni prova a mischiare le carte mandando in campo Listkowski e Bjoerkengren per Strefezza e Majer, pessima la sua prova, ma il Lecce è ormai con la testa fuori dal match. Anche gli ingressi di Calabresi ed Helgason servono ben poco.
Questa è letteralmente una batosta per una squadra che sembrava dover partire con i favori del pronostico e si è dimostrata invece fragile e ingenua in tanti frangenti. Il tecnico dovrà lavorare tanto e capire se veramente è giusto un centrocampo con così poca qualità dove Hjulmand in questa nuova posizione sembra lontano parente di quello ammirato lo scorso anno e Blin non appare il play che possa dettare i tempi di gioco. Inoltre il solo Strefezza non basta a dare imprevedibilità all’attacco visto che Olivieri è bravino, ma ancora acerbo per una compagine che dovrebbe puntare alla promozione.
Naturalmente siamo ancora alla prima di campionato, ma questo Lecce deve crescere in fretta e il duo Corvino- Trinchera dovranno riuscire negli ultimi giorni di mercato a immettere qualità sugli esterni e in un centrocampo che senza Henderson e Mancosu ha perso decisamente tanto in termini di dinamismo e pericolosità. Senza un cambio di marcia sensibile le sabbie mobili della B potrebbero ingoiare i giallorossi nelle zone basse della classifica.