Marco Baroni sa come si fa. L’allenatore toscano è un veterano della categoria e si appresta ad iniziare la sua settima stagione nel secondo torneo nazionale. Per questo non gli piace definirla una A2 perché con la A ci sono tante differenze e soprattutto i valori delle squadre che si dovranno conquistare sul campo i galloni di favorite per la vittoria finale. Il tecnico parla come uno psicologo facendo attenzione ad ogni singolo termine espresso nella conferenza stampa di rito.
«Partiamo tutti dallo stesso punto. Saranno i dettagli a fare la differenza e non solo i nomi e il blasone di un club. Sarà una B affascinante, di livello medio alto.» Così il neo tecnico giallorosso che domani sera affronterà in trasferta un suo ex club, la Cremonese (orario di inizio alle 20.30). «Sarebbe bello iniziare con il piede giusto. Dovremmo fare una partita importante guardando solo la nostra prestazione perché dall’altra parte ci sarà una avversaria di valore. La Cremonese è una squadra forte che ha dato continuità tecnica mantenendo in panchina Pecchia. Vincerà il match chi sbaglierà meno ed è per questo che voglio una squadra concentrata.»
Baroni è attento nel programmare ogni singola giornata del gruppo squadra, guardando molto alle statistiche e ai dati offerti negli allenamenti oltre che in gara. Per questo non vuole cali di concentrazione. «Ho ripreso la squadra dopo un allenamento (quello di giovedì ndr) in cui sembrava che ci potessero essere dei titolari e delle riserve. Nulla di più sbagliato perché a metà settimana io e il mio staff abbiamo voluto dare più spazio a chi aveva giocato meno minuti a Parma facendo loro disputare una partitella di allenamento con la Primavera. Ho visto che i ragazzi non hanno interpretato bene l’allenamento mentre voglio che ci sia una sana competizione tra tutti perché non ci sono veri titolari e ognuno di loro avrà le chance per mettersi in mostra.»
Baroni nella sfida di Coppa contro il Parma ha dato saggio del suo modo di intendere il calcio, fatto di pressing e di ripartenze con i primi difensori che sono gli attaccanti, proprio come è accaduto sul primo gol quando Olivieri ha recuperato palla sulla trequarti avversaria. «Nel calcio moderno tutti devono svolgere le due fasi. Deve cambiare la mentalità oltre che il miglioramento della condizione fisica. Con il mio tipo di gioco è fondamentale essere costanti durante tutto l’arco della gara e, infatti, sono felicissimo che si possano effettuare cinque cambi. Spero che questa regola rimanga anche dopo l’emergenza covid perché, se si ha a disposizione una rosa con tanti nomi, è giusto anche avere l’opportunità di farli scendere in campo.»
Baroni passa poi a parlare del possibile undici che scenderà in campo a Cremona, partendo dai dubbi che vengono dalle corsie esterne di difesa. «Calabresi è ancora indietro con la preparazione, anche se sta lavorando bene con la consapevolezza di dover recuperare il tempo perso. Gallo a sinistra tornerà a fare il titolare. Avevo bisogno di mettere alla prova Vera che conosce poco il ruolo e che nel corso della stagione potrà darci delle garanzie, ma il titolare del ruolo è Gallo che si è guadagnato il posto lo scorso anno con ottime prestazioni. La mancanza di Rodriguez? Non mi piace guardare gli assenti e, nel caso ci fosse bisogno, ho gli elementi giusti per poter sopperire all’assenza di una vice Coda.»
Proprio sul suo bomber, il mister spende delle parole significative. «Sono fiducioso che si possa ripetere e migliorare. Il ragazzo è cresciuto tantissimo da quando l’ho lasciato, perché ora è consapevole dei propri mezzi e sta lavorando bene e tanto sin dal primo giorno di ritiro.»
Sul fronte mercato Marco Baroni parla di chi è in bilico. «Meccariello e Paganini sono due professionisti ed è giusto che sia così perché non si può esserlo solo quando si riceve il bonifico mensile, ma anche durante le sessioni di mercato quando si affrontano gare di campionato e si è attenti alle varie situazioni che si presentano sul fronte trasferimenti. Loro si stanno allenando bene con un comportamento esemplare anche se sanno che potrebbero partire.»
In ultimo il mister parla dell’incitamento che i ragazzi della curva nord hanno voluto riservare alla squadra alla viglia dell’inizio della stagione. «Il saluto dei tifosi è stato bellissimo. Ci hanno ricordato che dobbiamo sudare la maglia per onorarla. In un periodo dove quasi sempre gli stadi sono stati vuoti, ogni iniziativa che avvicina i sostenitori al gruppo squadra è apprezzabile.»