BARI – La mancata proroga dei permessi di soggiorno ai lavoratori stagionali extracomunitari già presenti in Italia mette a rischio la raccolta della frutta e degli ortaggi ma anche delle olive, con le imprese che rischiano di trovarsi a ranghi ridotti in un momento delicatissimo della stagione, proprio mentre si discute l’ipotesi di introdurre il green pass sui luoghi di lavoro. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Puglia che chiede un intervento immediato capace di dare risposte alle esigenze delle aziende agricole per le quali il momento della raccolta rappresenta il frutto di investimenti economicamente rilevanti dell’intera annata agraria che per nessun motivo possono andare perduti.
Si tratta di appuntamenti non rinviabili che riguardano prodotti altamente deperibili già colpiti duramente dagli effetti del maltempo e dalla grave siccità che ha drammaticamente ridotto le produzioni con cali che vanno dal 30% per gli ortaggi al 40% per le pesche e nettarine fino al 50% per le albicocche, rispetto ad una annata normale, secondo l’analisi della Coldiretti regionale.
“Manca la manodopera nei campi – dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – con serie difficoltà a reperire lavoratori extracomunitari, ma anche italiani, per la raccolta di verdura e frutta, con il rischio che vangano lasciati nei campi pomodori, angurie e meloni”.
Da qui la necessità di prorogare – afferma Coldiretti Puglia – i permessi di soggiorno scaduti lo scorso 31 luglio almeno fino al 31 dicembre 2021, onde evitare che molti lavoratori siano costretti a tornare nel loro Paese. Si tratta peraltro di operai agricoli stagionali qualificati che ormai da anni – sottolinea la Coldiretti regionale – sono impiegati sul territorio regionale, tanto da essere diventati indispensabili per l’attività di molte aziende nostrane, con cui in molti casi sono nati rapporti anche di amicizia.
Ma per rassicurare il sistema produttivo – insiste Coldiretti Puglia – è importante anche anticipare la pubblicazione del decreto flussi per il 2021 che possa consentire già dai primi di settembre la presentazione sia delle istanze per lavoro stagionale che le richieste di conversione dei permessi stagionali.
Due provvedimenti necessari – ricorda Coldiretti Puglia – anche per evitare il rischio dell’infiltrazione nel mercato del lavoro agricolo di persone senza scrupoli che potrebbero sfruttare la difficoltà delle aziende, anche approfittando dei problemi causati dalla pandemia.
La Coldiretti ricorda che in Puglia è ottenuto da mani straniere più di un quarto del Made in Italy a tavola, con oltre 38mila lavoratori stranieri che forniscono il 22,4% del totale delle giornate di lavoro, solo nella provincia di Foggia si contano oltre 973mila giornate di lavoro fornite da lavoratori stagionali stranieri, il 27,61% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.
Ma per salvare le produzioni Made in Italy occorre anche – conclude Coldiretti Puglia – dare la possibilità a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter lavorare nei campi attraverso una radicale semplificazione del voucher “agricolo”, un provvedimento essenziale in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà.