Il caldo torrido delle ultime settimane, le temperature schizzate oltre i 40 gradi e la mancanza di precipitazioni in Puglia stanno letteralmente bruciando frutta e verdura nei campi. Un intero anno di lavoro perso e un calo generalizzato della produzione che supera il 30%. Coldiretti Puglia lancia l’allarme: ortaggi e frutta sono ustionati dal sole, grappoli d’uva “cotti” dal clima rovente e ulivi in grande stress idrico. Tutto il settore agricolo è in grave sofferenza a causa della canicola e dei frequenti incendi nel Salento, nel barese e nel foggiano. “Stanno soffrendo anche gli animali nelle stalle – spiegano dall’Associazione – le mucche stanno producendo fino al 20% in meno di latte”.
Sono aumentati in modo esponenziale anche i costi per l’irrigazione di soccorso aggravati dalla necessità di tirare più acqua dai pozzi, per tenere in funzione ventilatori e doccette attivi nelle 24 ore e aiutare il bestiame a sopportare meglio la calura.
“I danni derivati da caldo e siccità subiti dall’agricoltura pugliese superano i 70 mila euro – denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – soprattutto per quantità e qualità di raccolti. E oltre il danno la beffa, perché le avversità da sole e scottature dei prodotti agricoli non sono più assicurabili”.
Il 2021 è uno degli anni più caldi mai registrati sul pianeta, addirittura all’ottavo posto, con una temperatura della terra e degli oceani superiore di 0,77 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo, secondo l’analisi Coldiretti sui dati rilevati nei primi cinque mesi dalla National Oceanic and Atmospheric Administration-NOAA l’agenzia federale statunitense che si interessa di oceanografia, meteorologia e climatologia. In più in Europa, nello stesso periodo, la colonnina di mercurio ha segnato ben 1,04 gradi rispetto alla media storica mentre in Italia la temperatura è stata più alta di 0,21 gradi, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima- ISAC-CNR.
“Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie abbiamo elaborato e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile nel Recovery plan – continua Coldiretti Puglia – un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale”.
Il progetto prevede la realizzazione di piccoli invasi a basso impatto paesaggistico da distribuire sul territorio privilegiando recupero e completamento di strutture già esistenti. Si tratta di una “progettualità già avviata e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto complessivo e ottimizzare i risultati finali”.
L’idea green è quella di “costruire” laghetti in equilibrio con il territorio, senza uso di cemento, che possano conservare l’acqua e che siano in grado di distribuirla alla popolazione, all’industria e ovviamente all’agricoltura, con un effetto importante su ambiente e occupazione.