LECCE – Stop estivo per il progetto di sperimentazione denominato “Esco”, promosso dall’associazione di volontariato “Tria Corda Onlus”, e finanziato per il suo avvio dalla Fondazione “Giorgio Primiceri Onlus” della Banca Popolare Pugliese.
Lunedì 28 giugno, in Dad, si è chiusa la prima parte di un percorso che ha portato quattro, tra studentesse e studenti della città di Lecce, fra cui due gemelli che, con particolari situazioni di disagio fisico e/o affetti da patologie croniche, si sono trovati in tempi di lockdown, e non solo (ma anche per le personali difficoltà, in condizioni di isolamento e di esclusione, di ridotta o inesistente partecipazione alla vita sociale, culturale e scolastica, di emarginazione e con ridotte capacità e strumenti espressivi) ad essere coinvolti in attività libero espressive proprie di quattro laboratori creativi e performativi condotti da quattro tutor con specifiche competenze professionali in ambito artistico.
Erika Grillo, Luisa Ruggio, Alessandro Santoro, Fabio Zullino i tutor coinvolti, mentre Beatrice Chiantera ha avuto il compito di scrivere il diario di bordo.
Nei laboratori è stata promossa la ricostruzione dei sistemi relazionali di scambio, confronto e comunicazione, attraverso il potenziamento nel soggetto delle proprie risorse interiori e il miglioramento della qualità della vita relazionale anche nell’immediato microcosmo familiare.
La metafora che ha dato corpo al progetto – coordinato dalla professoressa Maria Eugenia Congedo – si narra così: immaginare “isole” che si ricomporranno in un arcipelago attraverso un viaggio nel proprio mondo ed una sua narrazione ciascuno con i propri codici, linguaggi, valori, regole, sogni. Se i ragazzi sono isole, i tutor diventano costruttori di ponti, riuscendo a creare, oltre le distanze, legami che uniscono e accomunano le isole in un arcipelago, in cui ogni isola diventa parte di un virtuale mondo comune, di un solo luogo o meglio una città ideale, sperimentando appunto l’uscita dall’isolamento. Un percorso felicemente racchiuso in questa frase della professoressa Marcella Rizzo, responsabile del progetto: “Stiamo camminando su ponti che abbiamo costruito da un’isola all’altra, e abbiamo scoperto che oltre i muri di casa, scrivania, pc, stanno viaggiando rapporti veri tra persone”.
L’obiettivo del progetto è quello di contrastare ogni forma di isolamento forzato, di assenza di comunicazione ed interazione con la realtà e con l’altro e conseguentemente abbassare il rischio di una regressione sul piano motivazionale, di esclusione, di emarginazione e povertà culturale.
Tra gli obiettivi di processo perseguiti dal progetto, infatti, ci sono lo sviluppo della capacità comunicativa interpersonale mirata al confronto ed alla collaborazione; la costruzione di rapporti interpersonali all’interno di una comunità virtuale; la valorizzazione di talenti e/o interessi personali artistici, musicali, di letto-scrittura; lo sviluppo dell’autonomia decisionale ed operativa, del senso di identità e dell’autostima e l’acquisizione di capacità e competenze cognitive e trasversali.
Un cammino, quello prefigurato dal progetto Esco 2021, nel quale le emozioni si mescolano meravigliosamente riuscendo a trovare una sintonia perfetta tra ragazzi/tutor e mondo reale viaggiando tra sogni/bisogni.
L’impianto metodologico, infatti, trova i suoi princìpi ispiratori nell’arte-terapia, una disciplina che si pone come obiettivo la riappropriazione della creatività, della fantasia, dell’intuizione, delle percezioni sensoriali e del grande patrimonio di risorse personali.
I laboratori – iniziati a marzo del 2021 – termineranno a dicembre 2021 (esclusi i mesi estivi), con una cadenza di un incontro settimanale on line di 2 ore, durante i quali gli studenti lavorano con i propri tutor.