LECCE – E’ l’eros il filo conduttore dell’arcipelago artistico di Franco Battiato. Un fil rouge che riesce a tenere unite quasi impalpabilmente le incredibili qualità che hanno attraverso la vita dell’artista siciliano. Ed è a lui che è dedicato un evento, Perduto Amor, che ieri sera ha toccato la sua seconda tappa. Suggestioni e immagini che hanno allietato una calda serata leccese di fine giugno allo Spazio Emme, a pochi metri dal teatro Romano.
Eros e Psiche in Franco Battiato sono stati al centro della dissertazione del giornalista leccese Flavio De Marco, studioso del Maestro: dal mondo della tradizione, alla teoria magnetica dell’amore, la scuola gurdjieffiana col suo sistema filosofico e la metefisica del sesso. Da qui i significati di brani come Stranizza d’Amuri, La cura, Tao, Personalità empirica, E ti vengo a cercare. Poi è stata la volta di Giuseppe Calogiuri con le sue “Mutazioni e meccaniche sonore in Franco Battiato”. Un sound a 360 gradi per un artista poliedrico. Si passa dai primi suoni sintetici e dalle prime vibrazioni elettroniche di Fetus per percorrere, rigorosamente in diagonale, il cammino acustico e melodico con il quale il cantautore di Ionia ha istoriato quadri e dipinti sonori attorno ai propri testi, cesellando onde e musiche rarefatte e diafane. Perché non è mai facile capire Battiato, come cantavano i Bluvertigo sul palco dell’Ariston nel 2001.
Da apprezzare, fine, le performance artistica di Veronica Centonze, in arte Ida Ver |Topos. Prossimo appuntamento il 2 luglio con Daniele De Luca e Giacomo Rosato con I perduti frutti di Franco Battiato.