Opere irrigue, i giudici danno ragione ai proprietari di terreni
“Dopo le innumerevoli pronunce intervenute negli ultimi anni, che hanno chiarito come non possano essere richiesti contributi consortili ai proprietari di terreni che non ricevano beneficio dall’attività del consorzio di bonifica, arriva una decisione che limita l’attività di imposizione del consorzio di bonifica stesso anche per quel che riguarda le opere irrigue.
La prima sezione della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce, con la recente Sentenza N. 976/2021 del 4 Giugno 2021, ha stabilito che la semplice inclusione di un terreno nel perimetro di contribuenza del consorzio di bonifica Ugento e Li Foggi non è sufficiente a giustificare l’imposizione, nei confronti del proprietario di tale fondo, del contributo per opere irrigue, in quanto è necessario, ai fini dell’assoggettamento ad imposizione, che sussista per quel fondo un beneficio diretto e specifico, rappresentato dalla concreta ed effettiva disponibilità idrica ed irrigua, che non può certamente esservi in caso di inesistenza, cattiva manutenzione, mancato funzionamento o inefficienza di opere ed impianti che dovrebbero arrecare tale beneficio.
In sostanza, i giudici tributari hanno applicato anche al contributo per opere irrigue (codice tributo 0648) il medesimo principio già ampiamente applicato in relazione ai contributi consortili (codice tributo 0630), ossia quello secondo cui in assenza di beneficio diretto e specifico, che può essere determinato solo dalla realizzazione di opere consortili, i contributi richiesti dal consorzio di bonifica Ugento e Li Foggi non sono dovuti.
La decisione riguarda le annualità 2013, 2014 e 2015, ma giunge proprio nei giorni in cui migliaia di proprietari di terreni agricoli stanno ricevendo dal consorzio di bonifica Ugento Li Foggi nuovi solleciti di pagamento anche per l’annualità 2017 e sembra perciò essere quasi un monito nei confronti del consorzio stesso, che con un’ostinazione indisponente e sebbene non svolga alcuna attività in favore del territorio, continua a tartassare ingiustamente i cittadini.
Un modo di agire, quello del consorzio di bonifica Ugento e Li Foggi, che non può che definirsi vessatorio e che probabilmente è studiato a tavolino per sfiancare i contribuenti ed indurli a pagare anche somme non dovute. Un vero e proprio abuso del diritto che deve essere fermato.
L’importante decisione è stata ottenuta grazie alla difesa in giudizio del cittadino da parte dell’avvocato Giorgio Frigoli, responsabile dello sportello tributario del Codacons Lecce, e grazie al costante ed instancabile lavoro del Codacons Provinciale di Lecce, che da anni conduce una vera e propria battaglia contro questi inutili carrozzoni che sono i consorzi di bonifica e che non esiterà ad intraprendere ulteriori iniziative a tutela dei cittadini”.