La panchina del Lecce da oggi ha un nuovo padrone, è Marco Baroni. La notizia era nell’aria già da diversi giorni dopo che la società aveva concluso il giro di consultazioni per trovare una nuova guida tecnica. Tutti i pronostici erano ormai per l’ex difensore del Lecce di Mazzone al quale è stato fatto firmare un contratto annuale con una opzione per l’anno successo. Un chiaro segnale di come il club del Presidente Sticchi Damiani voglia subito provare a vincere e chieda al nuovo timoniere della nave giallorossa di apportare un valore aggiunto al progetto messo in piedi da Corvino già da diversi mesi.
Ed è proprio sulla durata del contratto che apparentemente si potrebbero trovare delle differenze sostanziali nelle scelte societarie tra il recente passato e quello che si spera possa essere un futuro vincente. Corini, esonerato poco più di una settimana fa, mise la firma su di un accordo triennale che era stato annunciato come un progetto paziente per far ritorno in A nel giro di tre stagioni. In verità quell’accordo così lungo fu dovuto alla richiesta del tecnico bresciano che, altrimenti, non avrebbe accettato di scendere nel Salento e alla necessità del Lecce di rimpiazzare all’ultimo momento Liverani con l’unico tecnico che in quel momento sembrava idoneo per tentare di vincere la cadetteria. Ed infatti a Corini fu chiesto di vincere subito, cosa che è avvalorata dal fatto che la società giallorossa fece sottoscrivere allo staff dell’allenatore un contratto annuale e non per tre stagioni.
Quindi, se non fosse stato per l’insistenza di Corini, anche per lui ci sarebbe stato lo stesso tipo di contratto che è stato proposto a Baroni. Un contratto che mette in evidenza come il Lecce abbia voglia di vincere subito per tornare nel più breve tempo possibile nella massima serie. Chi ha detto il contrario lo scorso settembre, lo ha fatto solo per non mettere eccessiva pressione sulla rosa, ma gli acquisti che si sono avuti con il ritorno di Corvino e la scelta immediata di esonerare Corini, una volta che la promozione è svanita, sono eloquenti del progetto a breve termine del club.
Per provare a riacciuffare la Serie A i giallorossi, quindi, hanno scelto un tecnico che possa dare in pochi mesi la sua impronta al gruppo squadra che Corvino proverà a migliorare in questo mercato estivo. Baroni viene da sei mesi alla guida della Reggina dove ha fatto cambiare marcia alla squadra calabrese nel volgere di poche gare, dimostrando di non essere un allenatore in declino, come alcuni credevano, ma di poter ambire a guidare una squadra di vertice in B. Baroni ha messo in mostra in questo periodo a Reggio Calabria di saper offrire un gioco veloce sugli esterni, valorizzando i giovani e creando un rapporto ottimale tra loro e i giocatori più esperti. La sua Reggina ha perso solo tre volte nel girone di ritorno e in questo volgere di tempo sono scomparse tutte le nubi che addensavano la carriera da allenatore di Baroni, dopo alcune annate non facili.
Sembra di riguardare lo stesso film vissuto dal nuovo allenatore giallorosso quando arrivò da calciatore nel Salento. Il Baroni difensore centrale fu un colpo di mercato di Cataldo nell’estate del 1987 prelevato dalla Roma dove aveva fatto panchina l’anno precedente. Il Lecce in quel periodo era scottato dalla sconfitta nello spareggio contro il Cesena e aveva bisogno di nuova linfa per far ritrovare entusiasmo alla sua tifoseria. Baroni fu un colpo da novanta dello storico direttore sportivo e mostrò classe oltre che dare sicurezza al reparto difensivo. Con Baroni, la squadra di Mazzone giunse prima alla promozione in A e poi alla salvezza l’anno successivo, vincendo la storica sfida contro il Torino all’ultima giornata.
Baroni, quindi, ha dato tanto al Lecce (si ricordino i due gol vittoria di testa contro Lazio e Napoli in quell’anno di A strepitoso), ma anche il Lecce ha dato tanto a Baroni che prima di arrivare in Salento stava vivendo un periodo buio della sua carriera. Nell’estate 1989, a due anni di distanza dal suo arrivo, invece poteva dirsi un giocatore rinato ed, infatti, si trasferì al Napoli di Maradona dove vinse da protagonista lo scudetto.
La speranza per la tifoseria giallorossa è oggi quella che nuovamente il Salento possa essere un trampolino di lancio per le ambizioni di Baroni e che si tramuti il tutto con dei futuri successi per questo nuovo Lecce che ha tanta voglia di ridare il sorriso ai suoi tifosi.