“Il problema dei rifiuti tossici individuati in alcuni terreni limitrofi alla città capoluogo, pone interrogativi pesanti sull’uso del territorio, sulla mancanza di controllo da parte dei soggetti competenti, sulla garanzia della salute dovuta ai cittadini. Non vorremmo che il Salento, già abbondantemente violentato nel suo ambiente identitario dall’incapacità di affrontare il tema della xylella, debba essere percepito come uno dei centri della Terra dei Fuochi che caratterizza purtroppo alcune zone del Mezzogiorno d’Italia. Abbiamo bisogno di certezze, noi cittadini pugliesi e salentini e di garanzia, appunto, per la nostra salute. Abbiamo bisogno di certezze per offrire non solo l’immagine, ma la sostanza di un territorio attrattivo, accogliente, sicuro, individuabile come tale da quel turismo che oggi rappresenta una delle più importanti fonti di economia a seguito dell’ulteriore sciagura Covid 19.
Ci rivolgiamo, dunque, a tutte le autorità competenti, in materia di sanità e tutela dell’ambiente perché facciano con immediatezza e scrupolosità, indagini accurate sul territorio pugliese, a partire dal Salento. Siamo oltretutto in una fase decisionale importante per la scelta di località idonee per la costruzione di impianti di compostaggio e sarebbe un’ulteriore vera e propria tragedia ecologia, se per mancanza di conoscenze adeguate, dovessero essere individuati i siti già oggetto di discariche o, peggio ancora, di sotterramento di materiali tossici, Gli strumenti di rilevazione attuali possono fornire tutte le garanzie richieste per conferire ai cittadini certezze salute, serenità personale, economia del territorio”.