LECCE – Pareggio amaro per i giallorossi che frenano in casa contro la Reggina e sono costretti a giocare i playoff probabilmente dalla quarta posizione finale. Contro i calabresi dell’ex Baroni, il Lecce ha giocato bene a sprazzi denotando i soliti errori visti sovente in questo campionato. Adesso per i giallorossi c’è da rifiatare, infischiandosene dell’ultima giornata di campionato (potenzialmente si potrebbe ancora scavalcare il Monza anche se i brianzoli difficilmente mancheranno il successo nell’ultima partita), per pensare alle semifinali di quello che sarà letteralmente un nuovo torneo.
Alla vigilia Corini aveva predicato ottimismo, confidando in una risposta positiva dei suoi contro una Reggina ancora in gioco per entrare nella post-season, così il tecnico mandava in campo il miglior undici possibile con il solo Zutache tornava titolare al posto di Gallo. Gioca dal primo minuto anche capitan Mancosu, a pochi giorni dalla sua confessione che aveva commosso l’intero mondo calcistico.
In questa sfida importante il Lecce parte male e dopo sei minuti è già sotto. Palla non controllata da Hjulmand e la Reggina avanza sulla sinistra con Bellomo che disegna una traiettoria perfetta per Edera che sul secondo palo mette in rete. Sulla rete pesa il mancato intervento di Zuta che fa male la diagonale difensiva.
La reazione del Lecce è, però, imminente come fosse una belva ferita dallo svantaggio. Prima un tiro di Mancosu dal cuore dell’area dà l’illusione del gol, poi è sempre il fantasista ad inventarsi un assist per Stepinski che di testa riesce a battere Nicolas per il pareggio. E’ il minuto tredici e dopo meno di due giri di orologio, i giallorossi passano in vantaggio. Azione solitaria di Coda che si porta dietro mezza difesa dei calabresi e poi conclude centralmente. Nicolas respinge di piede e, sulla ribattuta, è ancora Stepinski a mette la palla nel sacco.
La partita sembra scivolare via sui binari sperati dal Lecce, Meccariello avrebbe anche sulla testa il terzo gol giallorosso, ma alza sopra la traversa l’assist di Mancosu direttamente da calcio piazzato. Al 26’, invece, la situazione torna in parità con Montalto che approfitta di una parata non perfetta di Gabriel su tiro di Rivas per ribadire in rete la palla del 2 a 2.
Da questo momento in poi il Lecce appare più macchinoso e frenetico nella sua manovra. Lascia così il campo al contropiede della Reggina che in almeno due occasioni potrebbe riportarsi in vantaggio. Prima Gabriel si riscatta e dice no ad un fendente di Orji e poi è Bellomo ad alzare sopra la traversa un bell’assist del calciatore nigeriano, che era subentrato durante la frazione al posto di Edera.
Solo nei momenti conclusivi del tempo, il Lecce avrebbe la possibilità di rimettere l’ago della bilancia dell’incontro a suo favore, ma prima Nicolas dice no a Coda, poi è Mancosu a concludere debolmente tra le braccia del portiere ospite. Così, dopo un cospicuo recupero, si va negli spogliatoi con il punteggio di parità.
Ad inizio di ripresa si vede in campo Gallo al posto del deludente Zuta, probabilmente il peggio innesto della campagna rafforzamenti stagionale. La squadra sembra motivata nei primi minuti e l’occasione per passare in vantaggio si materializza dopo pochi minuti, ma Meccariello e Coda si ostacolano a vicenda, dando così una mano al portiere Nicolas. Il Lecce in questo secondo tempo appare stanco e per questo le azioni da gol latitano, anche perché Mancosu appare meno lucido rispetto alla prima frazione. Al contrario è la Reggina a farsi pericolosa con diversi contropiedi ed in uno di questi Menez (entrato nel secondo tempo insieme al “sempreverde” Denis) fa gridare al gol la sua panchina, ma la sua conclusione termina di poco a lato, graziando Gabriel.
Si arriva al fischio finale senza grandi sussulti e con la convinzione che il Lecce abbia ad oggi una condizione atletica precaria che non gli consente di essere continuo nella pressione offensiva. Quindi, sarà fondamentale rimboccarsi le maniche, mettersi alle spalle la delusione per questo periodo negativo e pensare solo a giocare con grinta in questi play-off, così difficili ed incerti come poche altre volte in questa categoria.