“Non sappiamo più se quello di Lecce è un consiglio comunale democratico o piuttosto un politburo nel quale con metodi stalinisti si pretende addirittura di riscrivere i documenti della minoranza, minacciando in caso contrario di votare contro. E’ quanto penosamente accaduto per la mozione presentata dal consigliere Pasquino e dalla minoranza di destra per sollecitare l’impegno assunto dal presidente Emiliano in campagna elettorale di portare a termine nel dettaglio il pregevole progetto che Triacorda sta tentando di portare avanti, quello del polo oncologico pediatrico.
L’amministrazione comunale priva di idee e di visione, incapace di portare avanti idee e progetti sociali di grande rilevanza impedisce persino alla minoranza il diritto democratico di presentare documenti di grande rilievo sociale pretendendo l’assurdo di dover scrivere con la minoranza un documento che impegna la maggioranza. La realtà è che Salvemini non è riuscito a mantenere sino ad ora l’impegno anche da lui sottoscritto nel 2017 con l’associazione Triacorda perché deve sottostare alla volontà dei suoi “compagni” che mal tollerano probabilmente a Lecce un insediamento di una struttura che temono possa sottrarre utenza al Giovanni XXIII.
E’ il solito provincialismo dal quale non ci libereremo mai e che impedisce il decollo del territorio persino in un momento in cui si dovrebbero agevolare progetti sulla sanità di grande momento e che peraltro coincidono con la vocazione dell’utilizzo primario dei fondi del Recovery. Occorrerà una mobilitazione di massa perché progetti così importanti non debbano sottostare alla volontà di un singolo e alla sua prepotenza, ma siano l’espressione vera e sincera di una comunità che vuol conseguire obiettivi importanti a prescindere dalle appartenenze partitiche. Riusciremo mai ad avere una società pugliese del genere?”