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“Nel Salento necessari interventi per il benessere collettivo”

“Abitare il territorio fragile. Benessere, qualità della vita ed economia fondamentale nel Salento”, è il nome della ricerca commissionata dalla Cgil Lecce e condotta dall’Università del Salento, il cui report è stato presentato in una conferenza stampa tenutasi in mattinata nel chiostro dell’ex convento dei Teatini di Lecce. L’evento è stato anche occasione di confronto sui dati raccolti dal team di ricercatori del Dipartimento di Storia, società e studi sull’uomo dell’Ateneo in tre comuni rappresentativi dei centri abitati salentini: Lecce, Casarano e Corigliano d’Otranto.

Un lavoro che fotografa la situazione prepandemica, poiché la ricerca come sottolinea la segretaria generale della Cgil Lecce, Valentina Fragassi “ è stata avviata circa un anno fa, prima dello scoppio dell’attuale emergenza sanitaria.  L’idea è nata dalla volontà di dare un importante contributo per lo sviluppo del nostro territorio che possa trasformasi in una piattaforma sociale condivisa al servizio della collettività. Uno strumento che possa essere utilizzato da chi amministra per migliorare la qualità di chi vive nel Salento.” Diversi i dati rilevanti che emergono dal sondaggio fatto tra i cittadini dei tre comuni interessati, come la visione del turismo: “Pochi investirebbero nell’attività turistica e nella promozione del territorio perché non vengono visti come una priorità. Per gli intervistati il tursimo deve essere sostenibile e non vedono ancora un’organizzazione delle risorse ben avviata”.

Il Salento risulta come una terra variegata, sotto alcuni aspetti ancora da conoscere. “Abbiamo una parte più definita e un’altra invece incerta- spiega il professor Angelo Salento, docente di Sociologia economica e del lavoro dell’UniSalento – I tre comuni scelti per la ricerca rappresentano ognuno un ambiente sociale diverso, come Corigliano d’Otranto che ha un assetto rurale, e Casarano che invece ha una storia politica-sociale particolare. Ogni contesto ha delle specificità che vanno considerate se si vuole intervenire efficacemente sul territorio.”

Non sono mancati gli interventi dei sindaci di due dei comuni oggetto di studio, tra cui quello di Carlo Salvemini, primo cittadino di Lecce, che ha affermato.”Questi dati mi confortano perché confermano quello che ho sempre sostenuto, ossia che bisogna investire nei servizi pubblici locali che i cittadini stessi ci chiedono di migliorare. Ma soprattutto bisogna evitare di creare individualismi e chiedersi come vive chi non ha i mezzi necessari per farlo in maniera soddisfacente. Oggi c’è la necessità di attuare politiche credibili di investimento sul territorio. Dobbiamo, inoltre, allontanarci dal rischio di essere oscillanti tra autocelebrazione e visione liquiditaria della nostra terra.”

Una visione positiva arriva invece da Dina Manti, sindaca di Corigliano d’Otranto: “Questa ricerca di certo rappresenta uno strumento utile per governare meglio. Nel nostro paese siamo passati da una forma di assistenzialismo alla costruzione di una coscienza civica in cui il cittadino possa riconoscersi. Abbiamo voluto dare una grande spinta alla promozione del territorio valorizzando elementi di grande importante storica come il nostro Castello. Proprio in questa sede abbiamo permesso agli imprenditori proprietari di masserie di creare una rete e far conoscere la loro realtà. Per me poi, anche il turista va curato perché lo considero un cittadino temporaneo. Infine è un buon segno che l’imprenditoria di Corigliano si stia risvegliando, a breve verrà riaperto, per esempio, il pastificio Pedone”.

A terminare la conferenza, l’intervento del segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo che ha rimarcato l’importanza di attuare progetti che rendano concreti il lavoro di ricerca svolto:”Va bene l’analisi, ma bisogna anche fare sintesi. La battaglia è tutta politica ed è forte. Le risorse vanno investite subito per evitare la rassegnazione. Ci sono giovani ormai rassegnati alla disoccupazione e al precariato. Se le istituzioni non riusciranno a costituire un progetto di rilancio del territorio, rischiamo, in considerazione del peggioramento della situazione dovuto alla pandemia, di avere un disagio sociale difficile da gestire.”