LECCE – Anche Confartigianato Imprese Lecce si unisce all’appello rivolto dal presidente nazionale Marco Granelli al Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti per rappresentare la situazione di allarme delle imprese dei settori dell’acconciatura e dell’estetica rispetto ai disagi provocati dalla chiusura delle attività nelle zone rosse prevista dal dpcm del 2 marzo scorso, nel quale i servizi dei saloni di barbiere e parrucchiere sono stati aggiunti ai servizi dei centri estetici, già esclusi dallo stesso allegato al dpcm del 3 novembre 2020.
«La tutela della salute deve essere la priorità ma la decisione di chiudere le attività di barbieri e parrucchieri nelle zone rosse appare incomprensibile e ingiustificata – commenta Roberta Apos, presidente della categoria Acconciatori di Confartigianato Imprese Lecce -. In questi mesi la nostra categoria ha applicato con diligenza le linee guida dettate dalle autorità sanitarie. In passato siamo stati i primi a investire per adeguare gli spazi e dotarci di tutti gli strumenti per poter lavorare nel rispetto delle misure di sicurezza. Questo ennesimo stop appare come una punizione. Le attività sono in sofferenza».
Nella circolare indirizzata al Governo, Confartigianato ha sottolineato come, al di là dei pesanti danni economici a carico delle imprese, i provvedimenti di chiusura abbiano favorito una proliferazione dell’offerta degli irregolari ai danni delle attività regolari, andando ad amplificare il rischio di contagio. La richiesta, quindi, è quella di reintegrare le attività di acconciatura ed estetica consentendone lo svolgimento nelle zone rosse.
«Noi siamo pronti a ripartire – conclude la presidente Apos – La sicurezza dei collaboratori e dei clienti è la priorità. Il nostro settore rientra tra le attività socialmente utili perché il benessere personale non è più considerato solo come mera manifestazione esteriore, ma è un bene necessario alla persona e alla propria autostima, soprattutto in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo. Anche per questo motivo, l’invito che rivolgo alle persone, qualora la nostra richiesta dovesse essere accolta, è quello di usufruire dei servizi con ragionevolezza. La riapertura dei saloni deve essere accompagnata da responsabilità e buon senso da parte dei clienti. I dati sui contagi ci dicono che non possiamo abbassare la guardia e che dobbiamo limitare le uscite solo per situazioni di necessità. Tutti dobbiamo fare la nostra parte».