BARI – Dall’inizio della pandemia sono stati chiamati in vari modi: eroi e angeli sono stati gli appellativi più utilizzati. Eppure oggi, nel pieno della terza ondata del Covid, se ne denuncia ancora la carenza: parliamo degli infermieri. Tuttavia, mentre le cause che hanno portato all’insufficienza di figure così importanti all’interno del sistema sanitario e socio-sanitario pugliese sembrerebbero tutte pacificamente riconducibili, negli anni, ai blocchi del turn over e ai tagli alla spesa, non può dirsi la stessa cosa sulle possibili soluzioni che potrebbero essere adottate per risolvere il problema.
Un traguardao che appare difficile da raggiungere anche per via dei notevoli punti di vista differenti e approcci diversi alla questione all’interno della stessa maggioranza che appoggia il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
A margine delle audizioni della Terza Commissione Consiliare, Assistenza sanitaria e servizi sociali, il consigliere regionale Marco Galante ha preso posizione contro la formazione di operatori socio sanitari specializzati, i cosiddetti Osss. Secondo l’esponente del movimento Cinquestelle “la soluzione a questo problema di sicuro non possono essere queste figure, a cui sarebbero richieste maggiori responsabilità a fronte di trattamenti economici non adeguati. Modificare i requisiti sostituendo gli infermieri con gli Osss, come proposto in Commissione, rischia di peggiorare la situazione, aggravando ulteriormente il carico di lavoro sugli infermieri rimasti, che a quel punto sarebbero costretti ad andarsene”.
Per Galante la via d’uscita sarebbe la semplice equiparazione degli stipendi e delle tutele contrattuali del personale sanitario che opera nelle strutture private con quelli di chi lavora nel pubblico: “Fino a quando non sarà fatto continueremo ad assistere al cosiddetto esodo degli infermieri dal privato al pubblico, pronti a lasciare contratti a tempo indeterminato anche solo per contratti di 12 mesi”.
Di opinione differente, invece, il consigliere del gruppo Con Emiliano, Giuseppe Tupputi: figure professionali come quelle degli Oss, tecnici esperti di assistenza di base, dotati di formazione e funzioni complementari, rappresenterebbero per tutti gli infermieri già impiegati il supporto di una figura assistenziale maggiormente preparata: “In questo modo da un lato si risolverebbe il problema della carenza del personale infermieristico, dall’altro si cercherebbe di dare risposta anche ai tanti Oss i cui contratti a tempo determinato sono scaduti o prossimi alla scadenza e a cui non è stato possibile rinnovarli dovendo dare priorità ai vincitori e idonei del concorso degli Ospedali Riuniti di Foggia”.