LECCE – Domenica 7 marzo dalle 9:30 nelle sede della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio nella chiesa dell’Ex Ospedale dello Spirito Santo in via Galateo a Lecce si terrà la finale della sezione Strumenti a fiato – legni della quindicesima edizione del Premio Nazionale delle Arti, promosso dal Ministero dell‘Università e della Ricerca.
Venerdì e sabato nella Cavea del Conservatorio di Musica “Tito Schipa” si sono confrontati nelle semifinali trentuno studenti e studentesse selezionati dai Conservatori di tutta Italia. I cinque migliori strumentisti di flauto, oboe, clarinetto, fagotto e saxofono si “sfideranno”, dunque, per conquistare il Premio Nazionale delle Arti come miglior “legno” dell’anno. La commissione – composta da Raffaele Giannotti, primo fagotto dell’Orchestra Filarmonica di Monaco di Baviera; Andrea Manco, primo flauto dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano; Carmine Pinto, direttore d’orchestra e primo corno dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma – valuterà le esibizioni dei solisti che, accompagnati al pianoforte, presenteranno una composizione obbligatoria e un repertorio libero. Nel rispetto delle attuali norme e restrizioni anticovid 19 la finale sarà a porte chiuse. La premiazione è prevista a mezzogiorno. Il video sarà proposto (non in diretta come annunciato in precedenza) sulla pagina FB del Conservatorio dalle ore 19.
«Con onore ospitiamo nella cornice della chiesa barocca del complesso dell’ex Ospedale dello Spirito Santo il prestigioso Premio Nazionale delle Arti, con l’auspicio che la forza del linguaggio universale della musica possa servire a valorizzare e rilanciare le espressioni culturali del territorio», sottolinea Barbara Davidde, soprintendente ad interim della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce. «Ospitare questo Premio è un importante riconoscimento dovuto alla grande tradizione e all’esperienza del nostro Conservatorio nella didattica e nell’organizzazione di eventi musicali legati agli strumenti a fiato, ma è un importante riconoscimento anche per Lecce, città di grande tradizione culturale e musicale», precisa il direttore del Tito Schipa Giuseppe Spedicati. «Il coinvolgimento della Soprintendenza è il primo frutto del protocollo d’intesa firmato poche settimane fa per un rilancio dell’offerta culturale. Da molti anni il nostro Conservatorio partecipa attivamente per la realizzazione di un complesso sistema di progettazione culturale per l’area ionico-salentina, collaborando con la Regione Puglia, la Curia Arcivescovile, l’Università del Salento, il Comune di Lecce e altre amministrazioni comunali, il Polo BiblioMuseale e tante altre istituzioni e imprese culturali pubbliche e private», dichiara il presidente Biagio Marzo. «La politica dei “Protocolli d’intesa” che ha portato alla progettazione e alla programmazione di tante iniziative culturali e musicali che sono pensate per dare lustro ai nostri giovani ma anche per avere una accertata ricaduta economica, culturale e comunicativa sul nostro territorio e sulle nostre imprese. Il Premio Nazionale delle Arti, tra l’altro, è la prima opportunità di collaborare con la nuova Soprintendente Barbara Davidde, che, sono certo, proseguirà il lavoro della Soprintendente regionale Maria Piccarreta, che ringrazio per la sensibilità e l’impegno di questi anni».
Non è la prima volta del Premio Nazionale delle Arti a Lecce. Il Conservatorio ha già ospitato, infatti, precedenti edizioni nelle sezioni fiati, pianoforte e canto lirico e, negli anni, ha registrato diverse vittorie (fisarmonica solista e in ensemble, strumenti a percussione e strumenti a fiato per flauto traverso e saxofono). Questa edizione ha visto la partecipazione di Kevi Asannlari, Stefano Caliò, Rino Di Camillo, Michele Fabbrica, Alberto Forti, Luigi Romano e Noemi Taurisano (clarinetto), Benedetta Ballardini, Jacopo Bertoldini, Margherita Brodski, Federica Floreancig, Tommaso Gaeta, Sara Nalbani e Arianna Picci (flauto), Jacopo Di Gennaro, Nick Di Giovanni, Tommaso Duca, Orfeo Manfredi e Luigi Sala (oboe), Julian Brodski, Francesco Marinotti, Daniele Palma, Francesco Rainò D’Ambrosio e Christian Soranzio (saxofono), Michele Allevato, Davide Aquino, Enrico Bassi, Giulia Cadei, Nicolas Chimienti, Matteo Maggini, Martina Miniussi (fagotto).