Dune da ricostruire, un progetto pilota a San Cataldo
SAN CATALDO – Si è concluso nella giornata di oggi l’intervento di ricostruzione dunale di una porzione di spiaggia a San Cataldo previsto dal progetto “Welcome – WatEr LandsCapes sustainability thrOugh reuse of Marine littEr”, finanziato all’interno del programma Interreg Ipa Cbc Italia-Albania-Montenegro” 2014-2020. Il progetto punta alla sperimentazione di pratiche sperimentali di gestione e tutela del litorale da esportare in tutti i paesi del bacino del Mediterraneo, assimilabili per conformità di litorale, di clima e di biodiversità costiera.
L’intervento effettuato a San Cataldo ha riguardato la ricostituzione della continuità dei cordoni dunali mediante tecniche di ingegneria naturalistica, in un’area nella quale la pressione antropica, abbinata all’azione dei cambiamenti climatici, ha provocato il dissesto dello stesso. La chiusura dei varchi tra gli spezzoni di duna (circa 100 metri) ancora intatti è stata realizzata attraverso il posizionamento di nuclei di posidonia e materiali naturali reperiti in loco (tronchi, resti di vegetazione) in conformità con le “Linee guida per la gestione delle biomasse vegetali spiaggiate”, preceduto da una profonda operazione di rimozione di rifiuti e plastiche.
L’area dell’intervento sperimentale si estende per circa cento metri, nei pressi della darsena, subito a nord del Lido Ponticello. La “saldatura” dei cordoni dunari è considerata una azione importante in quanto costituiscono una sorta di “serbatoio sedimentario” in grado di fornire sabbia alla spiaggia antistante, soprattutto nelle fasi di deficit, di contrastare le inondazioni marine e difendere la vegetazione retrostante dall’aerosol salino del moto ondoso.
In parallelo alle azioni tese alla ricostruzione del cordone, sono state realizzate strutture che serviranno a evitare il calpestio delle dune, mediante la creazione di percorsi obbligati per i bagnanti, a contenere le dune esistenti e a favorire la crescita di vegetazione e accumulo di sabbia grazie all’azione frangivento delle strutture installate.
In particolare è stata realizzata una passerella di accesso alla spiaggia che consente di incanalare e guidare gli utenti in un percorso specifico disposto nella porzione a sud più antropizzata dell’area di intervento, adiacente alla struttura balneare esistente. La passerella è “sopraelevata” in modo da creare nella sua parte inferiore lo spazio dove favorire con il tempo la ricrescita della vegetazione. È stata poi realizzata una palizzata divisoria in legno di larice che servirà a limitare l’antropizzazione del cordone. L’area di intervento è stata inoltre attrezzata con una apposita bacheca informativa utile a comunicare alla comunità il progetto e sensibilizzare quindi i cittadini alla tutela dell’ambiente costiero.
Il Settore Ambiente, di concerto con Conisma, Consorzio nazionale interuniversitario per le scienze del mare, ha curato il recupero e il trattamento dei materiali spiaggiati utilizzati per la realizzazione delle strutture, ha provveduto alla preparazione dell’area con la rimozione del “marine litter” (i rifiuti marini creati dall’uomo deliberatamente o accidentalmente rilasciati in un mare), alla selezione e alla movimentazione delle biomasse spiaggiate e a effettuare alcuni interventi di gestione in situ dei resti di posidonia presente lungo lo stesso litorale.
L’intervento è stato realizzato dallo studio Archistart, che ha partecipato al concorso di idee indetto dal settore Pianificazione e sviluppo del territorio nel luglio del 2019.
“Questo progetto pilota ci consente di sperimentare azioni di ricostruzione dell’equilibrio ambientale delle nostre spiagge, provate in molti tratti di costa dalla eccessiva pressione dei bagnanti e addirittura dei veicoli motorizzati – dichiara l’assessore alle Marine Rita Miglietta – i cordoni dunari sono delle straordinarie infrastrutture naturali che svolgono molteplici funzioni a tutela della spiaggia. Lavorare per ricostituirli e rafforzarli laddove esistono è un obiettivo importante nella più generale strategia di contrasto all’erosione costiera e di valorizzazione dell’ambiente naturale costiero”.
“La rimozione del litter dai litorali è una attività impegnativa quanto necessaria per ogni progetto di corretta manutenzione e rafforzamento dell’ambiente costiero – dichiara l’assessore all’Ambiente Angela Valli – con Welcome abbiamo sperimentato anche questa pratica, acquisendo esperienza e metodologia di intervento che potranno senz’altro essere applicati sul resto del litorale. La rimozione della plastica e dei rifiuti spiaggiati è infatti un tema di cruciale importanza e di estrema urgenza per la manutenzione e lo sviluppo dei litorali”.