L’Università del Salento vince l’hackathon internazionale
La squadra studentesca dell’Università del Salento ha vinto l’hackathon internazionale per i 50 anni dell’International Computing Center delle Nazioni Unite “Data for Good: UNICC global hackathon”: Chiara Rucco ed Enrico Coluccia del corso di laurea di “Computer engineering”, Giulia Caso e Gianmarco Girardo del corso di “Management engineering” e Riccardo Caro del corso di “Management digitale”, assieme a Francesco Russo (Università di Roma “La Sapienza”) e Marco Greco (Politecnico di Torino) aggiunti come studenti “esterni”, coordinati dai docenti UniSalento Antonella Longo e Gianluca Elia, hanno realizzato un modello predittivo sui movimenti dei rifugiati che ha convinto la giuria.
«La gara, iniziata lo scorso 16 febbraio, prevedeva l’analisi dei dati di una delle tre challenge proposte: “Covid-19 open challenge”, un modello predittivo per la dislocazione dei rifugiati, la visualizzazione dei dati per il 75mo anniversario delle Nazioni Unite», spiega la professoressa Antonella Longo, «con un risultato da produrre in 24 ore. All’hackathon hanno preso parte 54 università da tutto il mondo; per l’Italia si sono candidate la nostra Università, il Politecnico di Milano e il Politecnico di Bari. Il nostro team ha scelto come nome “Heel of The Boot” e ha concorso per il tema rifugiati, producendo un elaborato che è visibile su YouTube. Dopo aver superato una prima selezione assieme alle squadre dell’Università Politecnica della Catalugna e della Columbia University, i nostri studenti hanno presentato il loro lavoro e lo hanno difeso con grande determinazione e competenza, tanto da convincere una giuria composta da rappresentanti dell’Alto Commissariato per i Rifugiati, della Corte Penale Internazionale e di esperti dell’International Computing Center. Gli studenti sono stati premiati per la loro capacità di esplorazione degli open data forniti e per le analisi predittive condotte con tecniche di machine learning. Il tutto è stato presentato in modo estremamente efficace grazie alle competenze acquisite di data storytelling».
Il modello scelto ha predetto, per il 2024, le nazioni di provenienza dei migranti che potrebbero ottenere lo status di rifugiato, dei richiedenti asilo e di coloro che potrebbero doversi ricollocare all’interno di una nazione. I risultati della predizione sono in linea con l’attuale situazione geopolitica mondiale, ma il modello ha predetto anche un potenziale flusso di rifugiati provenienti dalla Svezia. Questo risultato è stato apprezzato dalla giuria, in quanto il modello elaborato ha evidenziato un aspetto non direttamente riferibile dallo scenario attuale.
Gli studenti vincitori parteciperanno alle manifestazioni per il 50mo anniversario della fondazione dell’International Computing Center delle Nazioni Unite.