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“Un tavolo tecnico per rilanciare le terme di Santa Cesarea”

SANTA CESAREA TERME – “Le Terme di Santa Cesarea sono un patrimonio della nostra regione, per questo va fatta chiarezza sul loro futuro ed è necessaria una programmazione per il loro rilancio. Alla luce di quanto emerso in audizione, ovvero la necessità di assicurare liquidità alla società, dal momento che la situazione attuale mette a rischio parte degli stipendi ai dipendenti e i pagamenti ai fornitori, e la questione mai risolta della vendita  del 50,4% delle quote della società ‘Terme S.p.a’, detenute dalla Regione Puglia, ritengo più che mai necessaria la convocazione di un tavolo tecnico con tutti gli attori interessati per analizzare attentamente la situazione. Un tavolo a cui convocare anche la Asl di Lecce a cui è stato chiesto il pagamento anticipato di una parte del budget annuale previsto per le cure in convenzione per dare maggiore liquidità alle casse della società”. Lo dichiara il consigliere del M5S e vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili.

“Da anni seguo la questione della dismissione delle quote della Regione – continua il pentastellato –  con ben tre aste andate deserte e per cui si è passati dal costo iniziale di 17.040.375 di euro a 15 milioni e 300mila euro prima e ora a 13 milioni 700mila euro. Il Comune ha chiesto di prorogare la gara e si è detto disponibile a rilevare le quote per poi affidare la gestione a un concessionario. Anche su questo punto servono chiarimenti: da anni il sindaco Bleve afferma l’intenzione di acquisire il pacchetto di maggioranza di Terme spa, esercitando il diritto di prelazione previsto dallo statuto, ma ancora non conosciamo un minimo di programmazione da cui si evinca il rilancio del centro termale, né se il concessionario a cui affidare la gestione abbia presentato un piano di rilancio.  Non si può continuare a navigare a vista sulle Terme – conclude Casili – occorrono risposte immediate per questo chiederò all’assessore allo Sviluppo Economico Delli Noci l’istituzione di un tavolo dove risolvere i tanti nodi che la questione ancora presenta”.