“Cogliere i segnali, seppur difficile da interpretare, è l’unico modo affinché casi come questo non si ripetano”. Il presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia Vincenzo Gesualdo commenta così il femminicidio di Specchia Gallone.
“Oltre alla sfera sociale è fondamentale considerare la vicenda in ottica psicologica per cercare di ottenere una comprensione del fenomeno della violenza di genere” continua Gesualdo. “L’interruzione di un rapporto sentimentale, qualunque esso sia, non è mai voluta nella stessa misura e con le stesse tempistiche da entrambi. Vi sarà sempre, quindi, uno dei due partner che ha accelerato la decisione di separarsi e l’altro che si vede costretto a subire decisioni passivamente. Nei casi peggiori questa separazione forzata, non essendo accettata, e quindi voluta, sfocia in violenza che altro non è che una rappresentazione di fragilità. Un vano tentativo di controllo possessivo di una situazione che invece sfugge di mano”.
Da pochi mesi si è celebrata la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Una giornata, ogni anno, incentrata sulla promozione di valori culturali e sociali e sulla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne. “Molto si è fatto in tanti anni ma non ancora abbastanza tanto da debellare una piaga culturale e sociale che ogni anno miete sempre più vittime” continua Gesualdo.
I femminicidi non sono inaspettati, non arrivano all’improvviso, ma sono preceduti da una serie di comportamenti che costituiscono altrettanti segnali di rischio. Possono, quindi, essere analizzati e riconosciuti per mettere in moto meccanismi di prevenzione e protezione.
“È un’emergenza riguardante la salute pubblica che affonda le sue radici nella società in continua evoluzione, nei valori familiari che cambiano, nel processo di emancipazione femminile e nel mutamento dei ruoli di genere in quanto meno definiti rispetto al passato” conclude Gesualdo.